Walking, come e perché
Ogni tanto, capita di vedere per strada persone in abbigliamento podistico che non corrono, ma camminano. Che fanno? Fanno walking.
“Walking” è parole inglese e significa “camminare”. Però, si deve subito precisare che il puro e semplice camminare non significa fare walking, podisticamente inteso; bisogna considerare alcuni aspetti, affinché tale pratica possa essere ritenuta adatta a scopi sportivi. Innazitutto, a chi si rivolge il walking? Essenzialmente, a due tipi di persone, quelle che sono in sovrappeso e quelle che vogliono iniziare a fare sport. A costoro diamo qualche suggerimento.
Il walking è anche chiamato “camminata veloce”, e questo subito ci fa’ capire che il camminare non deve essere il semplice “passeggiare”, ma dev’essere un esercizio che comporti un qualche sforzo, una qualche fatica. E proprio perché il corpo è sottoposto a sollecitazioni di una certa consistenza, sarà opportuno assumere una corretta postura, idonea allo scopo. La falcata dovrà dunque essere rapida, ma non troppo corta e neanche troppo lunga; nel primo caso, risulteremmo come quei personaggi dei film muti anni 20; nel secondo, sottoporremmo troppo le articolazioni ad un gesto innaturale. Poggeremo di tallone, perché a differenza della corsa, non ci dovrà essere la cosiddetta “fase di volo”; se tentassimo, sia pure episodicamente, di sollevare entrambi i piedi, faremmo una cosa diversa, al limite, una sorta di corsa “alternata”, che non esiste e che renderebbe inutile lo sforzo fisico il quale per dare benefici deve sempre essere costante. La velocità della “camminata” sarà graduale, come ogni tipo di allenamento che si intraprende, anche quello per così dire giornaliero: mai iniziare a spron battuto. Il corpo sarà dritto, ma non rigido, con le spalle rilassate e le braccia che oscilleranno in maniera decisa. E’ molto importante il modo con cui si muovono le braccia: devono oscillare velocemente, per dare spinta alla sollecitazione dello spostamento in avanti del corpo; e devono piegarsi a 90°, per essere flessibili. Il tipo di tracciato che prevediamo di usare è quello cittadino, quindi abbastanza pianeggiante. Poi, quando la pratica dell’esercizio sarà più familiare, penseremo a percorsi misti, in salita, o sterrati. La scarpa che useremo sarà quella tipica del podista, senza avere troppe ambizioni specialistiche.
Quante volte bisogna allenarsi a settimana? Pensiamo almeno quattro volte a settimana, nei giorni pari più la domenica. A quale velocità? Questo dipende dal singolo soggetto, dalla gradualità con cui abbiamo detto si deve corredare l’attività, ed anche dalla costanza delle uscite. Sarà utile però leggere questo specchietto, e regolarsi di conseguenza:
- velocità 3 km/h per 1h = 163 Kcal (x 4 = 652 Kcal);
- velocità 4 Km/h per 1h = 182 Kcal (x 4 = 728 Kcal);
- velocità 6 Km/h per 1h = 247 Kcal (x 4 = 988 Kcal).
A proposito di velocità e di consumo calorico, è forse anche interessante il confronto che segue, fatto fra una “camminate veloce” di 6 Km/h per 1h e una corsa effettuata alla stessa velocità e per la stessa durata di tempo: nel primo caso, abbiamo 247 Kcal; nel secondo, 390 Kcal. Quindi, si può senz’altro concludere dicendo che il walking è una validissima alternativa alla corsa e che… adesso comprendiamo perché sempre più spesso in giro vediamo… “camminatori di professione”!