Correre al mattino
Correre è una cosa molto bella e salutare, come ogni podista abituale sa perfettamente e come ogni “aspirante podista” immagina che sia…, nel dimenarsi fra una puntatina di invidia e un’altra di incertezza sul da fare. Ma un problema si pone ad entrambi: a che ora farlo?
In una maniera molto schematica, forse troppo, divideremo la giornata del podista in 3 parti:
- Dalle 5 alle 11. Prima delle 5 è possibile, ed anche frequente, soprattutto per podisti che devono effettuare un allenamento lungo in vista di una maratona; ma anche nel caso debbano raggiungere il posto di lavoro piuttosto lontano;
- Dalle 12 alle 18. Dopo, specialmente d’inverno, con il buio che sopravviene presto, si ha come la sensazione di correre di sera;
- Dalle 18 alle… Non mettiamo limiti alla provvidenza, cioè alla capacità, alla tenacia, alle caratteristiche e alle condizioni complessive “famiglia-lavoro” di ogni singolo podista.
Correre al mattino può essere per il podista la soluzione ideale: si alza un po’ prima, fa’ le sue cose, compie il suo bravo allenamento, doccia e via, va’ incontro alla giornata, insieme agli altri, ma con il “vantaggio” di avere fatto già qualcosa di importante (specialmente se l’allenamento lo ha soddisfatto), di apparire (perché di fatto lo è) ben sveglio rispetto agli altri che sembrano ancora dormire e di avere davanti l’intera giornata a disposizione per poter fare tutte le cose di questo mondo. Però, c’è sempre un però…, anzi, in questo caso ce n’è più di uno: vediamo quali.
Innanzitutto, quando puntare la sveglia? Un’ora prima, due? O può bastare una mezzora? Non è facile rispondere a questa domanda, perché riguarda il metabolismo, che può diversificare molto, a seconda del soggetto. Diciamo che, in linea generale, poiché il nostro corpo lo dobbiamo trattare bene…, ne abbiamo solo uno…, è meglio consentire un risveglio non troppo brusco al nostro metabolismo, alzandoci dal letto un’oretta abbondante prima dell’allenamento. Anticipare la sveglia, potrebbe significare cedere ancora un po’ “alle braccia di Morfeo (specie d’inverno…) e vanificare buona parte del tempo che si potrebbe dedicare all’allenamento. Ritardare la sveglia, invece, potrebbe significare affrettarsi troppo nei gesti di preparazione all’allenamento, con il rischio di non compierli nella maniera opportuna.
A proposito di sveglia, onde evitare “ricerche al buio” e fastidi a chi dorme in casa ( e che magari non condivide affatto la passione per la corsa, anzi…), è indispensabile prepararsi la sera prima tutto l’abbigliamento di cui faremo uso l’indomani, fazzolettini compresi. Soffiarsi il naso è solo uno dei casi possibili che possono capitare al podista che esca al mattino presto, quando magari le temperature sono rigide. Può succedere, a volte, l’imponderabile, l’indesiderato, come una… sosta non prevista, un’improvvisa epistassi (il sangue dal naso), insomma qualsiasi cosa, per cui è meglio avere del materiale con cui fronteggiare l’evenienza.
Cosa mangiare prima di uscire? C’è chi lo fa’ a digiuno, per dimagrire di più, o perché “lo stomaco non vuole niente”. Pensiamo sia un errore. Bisognerebbe sempre mangiare un qualcosina, per non causare affaticamenti al fegato che se non brucia qualche alimento lavora per così dire a vuoto,”lanciando” messaggi consistenti in fastidiosi dolori al fianco. Se proprio si fa’ fatica ad ingerire perfino un frollino, si potrebbe escogitare di dolcificare il caffè con il miele, ad esempio. Già, il caffè: assolutamente indispensabile al mattino presto. Però, attenzione a che la dose sorbita sia modica, altrimenti potrebbe scatenarsi la peristalsi. Il che non sarebbe niente di male, “normale accadimento metabolico”, diremmo, ma è che ci costringe ad interrompere l’allenamento, magari quello sul quale puntavamo le nostre maggiori aspettative.
E se al mattino presto non si può uscire? Allora, si fanno le cose con maggior comodo. Vorrà dire che il nostro organismo si metterà in moto lentamente. E assumeremo una prima colazione degna di questo nome, dal momento che si correrà dopo due o tre ore. Ma questa possibilità, a dire il vero, che si possa correre al mattino tardi, è piuttosto remota, da adottare per così dire, solo in casi sporadici e quasi irripetibili. Meglio concentrarsi sull’archetipo del podista mattutino, quello che sfida il tempo e la natura e li va’ ad abbracciare nell’incanto di un’aurora.