“A” come ananas
Ogni buon podista sa che è consigliabile mangiare la frutta lontano dai pasti, perché gonfia e può causare fermentazioni intestinali. E’ vero, però esiste una qualche forma di eccezione: l’ananas.
L’ananas è uno di quei pochi frutti che si può mangiare anche a fine pasto per i suoi effetti digestivi, perché contiene delle sostanze (ad esempio la papaina) che facilitano la scissione delle proteine, svolgendo un lavoro del tutto simile a quello della pepsina (enzima contenuto nei succhi gastrici). Questo, per il buon podista, è molto importante saperlo, nel caso mangi alimenti proteici.
Egli sa che il processo digestivo è regolato dallo stomaco, dove i succhi gastrici presenti, essendo molto acidi, favoriscono la prima grande scissione di demolizione degli enzimi gastrici e intestinali. In buona sostanza, i diversi tipi di enzimi si possono paragonare a tanti lavoratori specializzati che hanno la funzione di sminuzzare le loro molecole di competenza. Successivamente, le molecole “così trattate” si spezzano ulteriormente, arrivando nell’intestino, e provocano la liberazione degli aminoacidi, che possono quindi essere assorbiti.
Infatti, la digestione degli alimenti proteici, come carni e uova ad esempio, è più complicata a causa della grandezza e della complessità della molecola proteica, caratterizzata da una vera e propria catena di aminoacidi tenuti insieme con diversi tipi di legami. Queste grosse molecole, per poter passare dall’intestino al sangue e apportare i nutrienti di cui si ha bisogno, devono essere “assottigliate” il più possibile ed in questo consiste il compito precipuo del processo digestivo. Quindi, nel caso della necessità di reintegrare le energie impiegate per sostenere un duro allenamento assumendo alimenti proteici, il buon podista può mangiare tranquillamente dell’ananas, contenendo questo frutto le proprietà utili alla loro rapida metabolizzazione.
Uno dei modi per migliorare l’assorbimento delle proteine contenute in alcuni cibi è la cottura, in quanto il calore favorisce la denaturazione delle catene proteiche. Ma nel caso della frutta questo sistema appare molto poco proponibile. Quando in particolar modo l’ananas viene cotta, perde molte sostanze nutrienti (come d’altro canto capita a tutti gli alimenti), per cui se la si assume mediante marmellata o crostate non c’è da aspettarsi gli stessi apporti nutritivi come se fosse consumata cruda. Certamente, il podista troverà più efficace il metodo che si rivolge all’assunzione “diretta” di alimenti vegetali, fra cui l’ananas appunto, che contengono sostanze digestive, attive e fresche, non deteriorate dalla bollitura, che migliorano la funzionalità gastrica e intestinale, stimolando l’organismo nella produzione rapida e naturale dei succhi gastrici.
Ma l’ananas ci fornisce qualche altro elemento utile alla conoscenza del podista: contiene la “bromelina”, un enzima che ha un effetto farmacologico antinfiammatorio (il che, evidentemente, non guasta…). E per le simpatiche e belle podiste risulterà interessante sapere che dal suo estratto secco si ricava un prodotto che migliora la cosiddetta cellulite “a buccia di arancia”. Infine, un consiglio all’atto dell’acquisto: osservate con attenzione se la buccia si presenta di colore troppo marrone, o perfino verde, perché in questi casi è meglio rinunciare.