Il preparatore di tabelle personalizzate

Nel vasto panorama podistico amatoriale, c’è una figura, quasi occulta eppure onnipresente: il preparatore di tabelle personalizzate. Non è niente di particolare, nessuna persona altamente specializzata e nessuna garanzia che assicuri risultati prefissati. Egli è solo un podista che ha maturato una certa esperienza, disponibile a trasmettere a chiunque lo richieda la sua relativa esperienza in materia a chi ne faccia debita richiesta.

In che senso, “debita richiesta”? Nel senso che il preparatore di tabelle personalizzate concede i suoi favori non a tutti? Oppure solo a quelli che si offrono in cambio di una qualche ricompensa, ovviamente non economica, ma di “altra utilità”? No, certamente. Egli è soprattutto un amico, un podista nel vero senso della parola e, nel podismo, sono tutti amici, per cui si da’ una mano per il semplice e impagabile piacere di farlo. Ecco il punto: una mano protesa, una richiesta di aiuto, anche di una semplice richiesta di conforto, basta a far scattare la molla nel preparatore di tabelle personalizzate, affinché accetti l’incarico. Tutto (e solo) qui.

Ma come procede poi costui? Qual è il metodo che usa?

Innanzitutto, prima di preparare qualsiasi tabella, prima di premunirsi di carta e penna, o di sedersi davanti al computer, egli si immedesima nel podista che deve consigliare. Cerca di vivere la sua quotidianità: lavoro, famiglia, orari… Quella che per altri può sembrare un’attività inutile, per lui rappresenta l’indispensabile fase di studio, la teoria, prima d’intraprendere l’altro aspetto del suo operare (che poi è quello di ogni sapere), e cioè la pratica. Per usare una termologia specifica, si chiama “empatia”, quella che lui ricerca, cioè la capacità di entrare per così dire nella persona per cui si deve preparare una tabella; si devono vivere le sue esperienze, le sue sensazioni, le sue effettive realtà. E’ come quando un attore studia il personaggio che dovrà interpretare. Se non si chiarisce bene questa fase, si può vanificare l’intera attività che si va’ a realizzare; per cui il tempo occorrente, se non si ha una conoscenza diretta e immediata, può richiedere anche molte ore, o… “notevole” immaginazione.

Dopo, si può procedere a stilare una tabella vera e propria, comprendente tutti i giorni della settimana, riposo o riposi compresi. Per “riposi” possono essere intesi anche sedute di attività di preparazione atletica da svolgere in palestra o su pista. E’ chiaro che tutto concorre al rendimento del podista, ma nella tabella personalizzate, di solito, il preparatore si focalizza sull’aspetto della corsa sic et simpliciter.

Poi, seguirà la trascrizione vera e propria, distinguendo i vari tipi di corsa che si devono effettuare, in relazione alla gara, o alle gare, a cui si intende partecipare. Non si trascureranno alcuni aspetti della corsa che spesso, e ingiustamente, vengono considerati marginali, quali il riscaldamento, il defaticamento e il recupero. Così come una certa gradualità negli esiti delle sedute, vera essenza del miglioramento podistico dovuto ad un serio e costante allenamento.

Ma il preparatore di tabelle personalizzate ha un altro argomento che lo fa’ perfino preferire ad altri professionalmente e maggiormente titolati: la possibilità di applicare la tabella e di allenare l’allievo, correndogli al fianco (almeno quando ne ha la capacità). Non si ha idea di quanto questo possa giovare al discepolo… ed anche al preparatore. Qui, l’empatia raggiunge il massimo grado, da parte di entrambi. Il primo, impara sul campo, senza soverchie difficoltà, come quando un chirurgo opera le prime volte assistito dal suo primario; mentre il secondo, realizza interamente il compito di accompagnare, respiro dopo respiro, passo dopo passo, colui al quale ha dedicato il suo tempo e quello che ritiene di sapere, dimostrandogli che la qual cosa, a fronte di impegno e di applicazione, si poteva effettivamente fare.

E così, il risultato raggiunto in gara dal podista è anche quello del suo preparatore di tabella… E la gioia che prova il podista è ancora più grande, perché la divide e la trasmette al suo preparatore… E il preparatore si ritrova vittorioso, nel vero senso della parola, senza avere in realtà corso…!

 

 

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