I punti critici
Ad un podista può capitare di tutto, dal punto di vista degli infortuni. Però, al podista, a sua parziale consolazione, gli infortuni, è possibile differenziarli in “diretti” e “indiretti”. Ad esempio, gli indiretti sono quelli dovuti agli agenti esterni: raffreddori, tossi, emicranie, eccetera. I diretti, invece, sono quelli che… avvengono in sede…, cioè nel corpo stesso, per quanto riguarda ossa, muscoli e tendini. Vogliamo farne un quadro esemplificativo, sia pure non esaustivo? Così, tanto per farci una sommaria e schematica idea?
- Regione lombare
- Ileo ipsoas
- Retto anteriore
- Ginocchio
- Tibia
- Piede metatarso
- Tendine di Achille
- Tricipite della sura
- Bicipite femorale
Cosa può avvenire in ognuno di questi punti? Vediamo.
Punto 1 – Avete mai sentito parlare della lombo sciatalgia…? Ecco, la regione lombare non procura soverchie “interpretazioni”, perché riguarda la parte terminale della colonna vertebrale, con tutte le diramazioni possibili in tale zona. E, a proposito di diramazioni, l’altra parte del termine, e cioè la sciatalgia, parte come abbiamo visto dall’alto, ma può arrivare fino al piede, interessando tutte le zone per cui passa.
Punto 2 – Parole come ileo e ipsoas fanno subito pensare alla pubalgia…, altro nemico comune e alquanto infido, vale a dire, molte volte, di difficile individuazione. La parola risolutiva e tragica è per l’appunto “pubalgia”, che è anch’essa una patologia spesso ostinata e chi si “nasconde” in svariati “meandri muscolari” (crurali, adduttori, e non solo).
Punto 3 – Qui si tratta di una fascia muscolare che va’ incontro ai rischi tipici del sovrallenamento, delle brusche variazioni di ritmo e dell’incapacità di mantenere l’elasticità funzionale a causa degli eccessivi carichi di lavoro, che possono portare a lesioni di vario tipo quali crampi, contratture e strappi.
Punto 4 – Probabilmente, il ginocchio è la parte più vulnerabile del podista. Forse, perché è doppio, l’interessamento motorio, nel senso che l’articolazione “agisce” dall’alto e dal basso, interessando contemporaneamente la coscia e la gamba. Tutte le altre parti del corpo legate all’attività motorie hanno un solo “attacco”, mentre il ginocchio, appunto, ne ha due. Da qui, il logorio più… rapido a manifestarsi. Aggiungiamoci poi una serie di elementi a rischio, quali menisco, collaterale, liquido sinoviale, cartilagine, bandelletta, rotula e… il quadro è completo.
Punto 5 – La tibia è quell’osso della gamba che colpisce i podisti alle prime armi e quelli che non… si decidono a cambiare le scarpette…; nel primo caso, difetto di esperienza, mentre nel secondo, difetto di postura. Comunque, diciamo così, anche la tibia si fa’… rispettare e spesso richiede lunghe e noiose cure per scomparire.
Punto 6 – Nel piede, il podista trova un concentrato di difficoltà. Ciò si spiega col fatto che su di esso grava tutto il peso del podista, come si sa, per migliaia e migliaia di volte. Normale che si verifichino patologie di ogni sorta, soprattutto tendiniti, vesciche e micro fratture che interessano il piede nella sua intera estensione (collo, calcagno, caviglia, metatarso, arco plantare, tallone…).
Punto 7 – Lo dice la parola stessa: il “tendine” di Achille è un “tendine”, cioè è come una corda che tiene legati i muscoli del polpaccio al piede ed è come tale sottoposto alla trazione della falcata. E’ inevitabile che la continua sollecitazione cui è sottoposto lo includa nelle parti a rischio…, appena si tenti e si mantenga un ritmo sostenuto, almeno a un ritmo superiore alle possibilità del podista interessato.
Punto 8 – Il tricipite della sura comprende i due muscoli (gemelli) del polpaccio e il soleo. Spesso si fa’ sentire, anche qui per delle sollecitazioni sostenute, magari nel tempo. Poiché è collegato al tendine di Achille, ne segue… il destino podistico: sovraccaricandolo, cede. Forse, è il comparto muscolare a richiedere maggiormente esercizi di rafforzamento, perché non agisce da solo ma, per l’appunto, col tendine di Achille. Avviene la stessa cosa del ginocchio: quando si ha un doppio interessamento all’attività motoria, l’efficienza muscolare è maggiormente minacciata nella sua funzionalità.
Punto 9 – Il bicipite femorale (flessore) della coscia è il muscolo dove si concentra in modo evidente la forza del gesto podistico. Quella “pallina” che ingrossa la parte posteriore della coscia, altri non è che la dimostrazione dell’irrobustimento del muscolo ottenuto mediante l’esercizio della corsa. Ogni muscolo degli arti inferiori è ovviamente “ingrossato” grazie alla corsa, ma questo è il meno evidente, forse perché più nascosto. I podisti di solito si vedono frontali, raramente da dietro…
Chiudiamola così, questa pagina, con una massima semiseria coniata per l’occasione: la corsa è come la vita, si guarda sempre avanti.