Effetto placebo e podismo
Se qualcuno non conosce l’effetto placebo, o non ne hai mai sentito parlare (il che contravviene a tutti i nostri convincimenti…), ne parliamo qui, adesso, e in maniera si spera interessante.
E’ noto a tutti i podisti, singoli o seguiti da un allenatore, quella particolare situazione di benessere che li pervade, quando assumono un certo prodotto, sia per porre rimedio a un infortunio, sia per affrontare al meglio un impegno agonistico ritenuto particolarmente stressante. L’effetto rassicurante è quasi sempre, se non sempre, realizzato. Non a caso, il termine “placebo”, viene dal verbo latino “placere”, che significa “piacere”.
L’effetto placebo è quel particolare meccanismo mediante il quale la nostra mente mette in atto quello che si chiama “aspettativa”: ci “aspettiamo”, ne “siamo convinti”, che una determinata sostanza ci faccia bene, ci faccia sentire meglio. Anche se in realtà il presunto medicinale che ci viene proposto è in realtà acqua fresca, l’attesa fiduciosa in un miglioramento generale, o particolare, crea il rilascio nel nostro organismo di sostanze che hanno, a conti fatti, un’azione veramente curativa. Queste sono le “endorfine”, l’”adrenalina” e l’”adenosina”.
Le endorfine sono un gruppo di sostanze prodotte dal cervello e che hanno proprietà analgesiche. Esse vengono rilasciate dal nostro corpo in particolari condizioni, soprattutto in occasione di attività estenuanti, o comunque faticose, come se fossero una sorta di salvaguardia fisiologica. L’adrenalina è un neurotrasmettitore del sistema nervoso simpatico ed ha la funzione detta di “Fight or Flight” (“combatti o fuggi”, ben nota ai podisti… nell’approssimarsi di una partenza…!). L’adenosina ha un ruolo importante nei processi biochimici, come ad esempio, nel trasferimento di energia. E’ un neurotrasmettitore vero e proprio e legittima assolutamente il detto (e ridetto…) che… “si corre con la testa”.
In definitiva, quanto più siamo convinti che qualcosa ci farà bene, tanto più questo accadrà, a prescindere da ciò che veramente assumiamo. Il convincimento personale che fa’ scaturire l’effetto placebo è tanto potente che lo si può riscontrare su tutti, sportivi e non, adulti e bambini, basta che il soggetto sia consapevole che la sostanza che prende gli apporterà sollievo.
A volte, e speriamo lo sia sempre più spesso nei rapporti tra le persone, l’effetto placebo non si ottiene tramite un medicinale, ma con una carezza, un bacio, una parola buona, un semplice incoraggiamento.