Per un podismo fai da te
Tutti i podisti si curano da soli, almeno nell’insorgenza del malanno o dell’infortunio, perché è davvero complicato muoversi nell’intricato labirinto della burocrazia medica, fra interminabili code ambulatoriali, perdite di ore da sottrarre a quelle del lavoro, e via discorrendo. Per cui assistiamo a dei podisti che si rivelano, al riguardo, dei veri e propri esperti in materia, pur non avendo fatto studi specifici, ma anche ad altri, diciamo meno avveduti, che pur di risolvere il problema emerso all’improvviso e che induce per riflesso ad approntare una rapida e concreta soluzione, commettono degli errori facilmente evitabili. Ecco dunque una “prevenzione medica” per costoro e non solo; cioè, senza peccare di presunzione, gradiremmo che dessero un’occhiata anche quelli che hanno raggiunto una notevole competenza al riguardo, perché forse qualche particolare è sfuggito sia alla loro che alla nostra attenzione.
Purtroppo, gli infortuni che possono capitare nel podismo sono tanti, farne un elenco potrebbe sembrare masochistico. Però, per affrontarli degnamente almeno al loro primissimo insorgere, non si deve assolutamente mai mancare della borsa del ghiaccio, da applicare sulla parte dolente un due o tre volte al giorno per una quindicina di minuti. Questo possiamo definirlo il “pronto soccorso” del podista per le prime 48 ore, perché il freddo è antinfiammatorio, anestetico, nonché decontratturante. Ovviamente, se il dolore è davvero consistente nulla vieta che si possa assumere qualche medicinale antinfiammatorio e antidolorifico. Altro elemento consigliabile nel “carnet” antinfortunistico del podista è… il letto, non inteso in quanto riposo pur raccomandato da tutti i medici, ma in quanto doghe del letto, che è meglio siano in legno, e cioè effettivamente dure, oppure che sia fornito di un utilissimo spessore di compensato al fine di consentire una precisa e corretta postura, specialmente nelle lunghe ore notturne. Per quanto attiene invece gli infortuni che avvengono attraverso le vie respiratorie, molto frequenti nei podisti, soprattutto l’influenza e il raffreddore, bisognerà calibrare diversamente gli interventi riparatori, mediante l’utilizzo a seconda dei casi di aspirina o paracetamolo, spray, vitamica C, inalazioni, eccetera, oltre all’immancabile riposo, dato che la spossatezza potrebbe in questi casi essere rilevante. E solo in caso di febbre, assumere antipiretici. In ogni caso, è sempre opportuno mantenere con il proprio medico un rapporto comunicativo costante, oseremmo dire soprattutto quando si sta bene, cosa che magari rappresenta la migliore forma di prevenzione.
Ma forse è meglio, arrivati a questo punto, consigliare sull’uso corretto di un accessorio comune in tutte le famiglie: il cassetto (o l’armadietto) dei medicinali. In esso, ovviamente, devono trovarsi i medicinali di comune impiego contro le più comuni e ricorrenti affezioni, quali raffreddori, mal di gola, eccetera, ma è perfino meglio disporli con un certo ordine, che adesso solo per caso decidiamo in ordine alfabetico:
- Antidolorifici e antinfiammatori;
- Antifebbrili (aspirina e paracetamolo);
- Antispastici e antiacidi;
- Collirio;
- Disinfettanti e spray per la gola;
- Farmaci di uso comune per il podismo:
ferro, integratori, vitamine;
- Materiale di pronto soccorso:
bende, borsa del ghiaccio, cerotti, cotone,
disinfettante cutaneo, siringhe, termometro;
- Pomate o spray per uso locale;
- Sciroppo e gocce per la tosse.
Naturalmente, si deve porre la massima attenzione alle date di scadenza, altrimenti si rischia che… la cura faccia più danni dell’infortunio.