A che ora le ripetute?
I podisti che hanno in animo di migliorare le loro prestazioni, lo sanno bene: devono correre le ripetute. Per cui, conoscono bene questo tipico allenamento, sia perché qualche volta lo hanno già svolto e sia perché, nell’ambiente podistico, se ne parla sempre, a volte con sorprendente sagacia e competenza. Però, ci permettiamo di pensare, forse un dato è un tantinello trascurato, nel senso che su di esso non si pone la necessaria attenzione, probabilmente a causa delle esigenze lavorative del classico podista, che… atleta professionista non è… Alludiamo al momento della giornata in cui sarebbe preferibile correre le ripetute. Come si dice nel titolo, a che ora le ripetute?
Quindi, in dipendenza delle sue attività lavorative, il podista si ritrova al cospetto delle ripetute o al mattino oppure alla sera, anche perché, a conti fatti, questo allenamento particolarmente faticoso è consigliabile lo si faccia una sola volta a settimana, per altro, fermo restando le ottime condizioni fisiologiche in cui eventualmente si trova l’interessato. Altrimenti, si “corre” il serio rischio di sottoporre l’organismo ad uno stress notevole che può causargli qualche infortunio. La domanda allora è: al mattino o alla sera? La risposta è… al pomeriggio…!
Al mattino (supponiamo presto), le condizioni generali riflettono la necessità del risveglio, cioè una carburazione abbastanza rallentata che neppure un riscaldamento prolungato, più del consigliabile quarto d’ora, è sufficiente a garantire (specialmente durante i mesi freddi). D’altro canto, farle di sera, magari dopo avere espletato tutte le varie attività giornaliere, significa aver depositato nel corpo tutte le possibile scorie che nel frattempo si sono accumulate nell’organismo (e forse anche nella testa). Invece, se le ripetute si possono correre nel primo pomeriggio (a parte in estate…, col sole a picco…), si otterrà un organismo ben carburato e certamente non ancora del tutto affaticato e quindi nelle condizioni ideali di espletare un allenamento anaerobico fra i più importanti, ma anche fra i più snervanti. Spesso, infatti, il podista che vi si approssima, lo fa’ con una certa tensione che mal si concilia con la mente concentrata sì, ma non assillata dall’impegno prestativo, condizione che dovrebbe essere non diciamo necessaria, bensì indispensabile, in questo caso.
Ci sarebbe da ricordare che le ripetute è meglio siano svolte su di un percorso pianeggiate e molto ben misurato, dove l’incidenza di passanti o di automobili sia prossima allo zero… L’ideale, come al solito, è la pista, ma in mancanza, si prestano bene un tratto di strada o di parco pubblico (più difficile a reperire…). In più, bisognerebbe aver mangiato, un due o tre ore prima, un qualcosa di carboidrati, di pronta energia e di facile digestione. Anche per questo, il periodo di tempo posto fra le ore 14 e le ore 15 sembra essere il migliore…
Buon allenamento.