L’abito non fa’ il monaco, ma il podista!
L’altro giorno, un amico mi ha chiamato, per dirmi che cammino male, che zoppico mentre lo faccio, e per chiedermi come mai io mi ostini ancora a correre… Ovviamente, la sua osservazione era piena di simpatia nei miei confronti e celava una certa sua ammirazione circa le corse che ancora riesco a fare, nonostante gli anni e gli acciacchi. Gli ho risposto che lo so. Cammino male, ma corro bene, perché ho “talmente corso e poco camminato”, che mi ritrovo ad essere maggiormente allenato per la corsa rispetto alla camminata. Cioè, è sempre e solo una questione di allenamento.
Però, mentre gli esprimevo questo concetto, di cui sono profondamente convinto, mi è venuto in mente l’episodio che a suo tempo narrò il regista Sergio Leone, allorché preparava il cast per il film “C’era una volta il west”. Aveva contattato, per il ruolo del cattivo Frank, il grande e celebre attore americano Henri Fonda, che però in quel tempo cominciava ad essere piuttosto anziano. Quando arrivò a Cinecittà e scese dall’auto del suo agente, Sergio Leone ne restò impressionato. Chiamò in disparte il suo agente e gli sussurrò che se ne poteva anche tornare a casa, che lui di un vecchio mal ridotto non sapeva che farsene. Ma l’agente gli disse di aspettare di vederlo dopo che avrebbe vestito i panni del pistolero. Infatti, quando il regista lo rivide poco dopo nei panni del terribile Frank, ne rimase a tal punto affascinato che non ebbe più dubbi.
Tutto sommato, fra il mio correre molto e l’attore esperto c’è una certa similitudine. Quando un podista corre da anni, “recita un ruolo” ben preciso, si cala in una parte ben determinata, assumendone istanze e caratteristiche, formandosi un’esperienza, eccetera eccetera. Facendo i debiti distinguo, sotto questo aspetto, non c’è molta differenza fra me ed Henri Fonda…, fra un podista abituale e chi esercita per mestiere la professione dell’attore. Il podista deve fare certe cose, deve anche vestirsi in un certo modo, perché l’abbigliamento fa’ parte del gioco… Alla fine, l’abito mentale si sovrappone e si identifica con quello che si indossa…, restituendo alla realtà di chi l’osserva un’immagine perfetta di piena identificazione con il personaggio che si vuole recitare.
Quindi, sarà pure vero che l’abito non faccia necessariamente il monaco, ma di sicuro fa’ il podista!