L’incredibile gara di Pippo Di Quattro
Pippo mi fu indicato nel bosco di Portici. Mi dissero che… “dovevo prenderlo in custodia”, dal momento che non correva da una ventina di anni, che proveniva dalla pista, e più precisamente dal mezzofondo veloce. Invece noi, stradaioli impenitenti, sia pure con numerose partecipazioni alle gare su pista, indoor e outdoor, preferivamo le gare di fondo: maratona, Mezza e… 10 km. Eravamo tra l’altro quasi in primavera ed in autunno avevamo in programma l’ennesima maratona. Accettai di buon grado l’impegno e cominciai ad allenarmi con Pippo.
Pippo era incredibile. Aveva le molle sotto ai piedi. Non scherzo. A vederlo correre, da dietro (era difficile stragli davanti…), si vedevano davvero rimbalzare i suoi piedi sul terreno, senza un apparente segno di fatica. Corsi insieme a lui tante gare, o meglio, corsi insieme a lui le prime gare, poi le successive… lo rivedevo all’arrivo. Ebbi quindi modo di frequentarlo e di conoscerlo bene. Mi confidò che il suo idolo non era Pietro Mennea, ma Dave Wottle, quello che vinse la medaglia d’oro negli 800 metri alle Olimpiadi di Monaco del 1974. Lo ricordavo anch’io quell’atleta col cappellino bianco, che partiva sempre in ultima posizione per poi arrivare primo. Effettivamente, un tipo così… ti riempie la vita di stimoli sportivi. Comprendevo benissimo l’amico Pippo.
Così, non fui affatto sorpreso vedere Pippo impegnato al “Vestuti” di Salerno, 26 maggio 2001, nella gara degli 800 metri, valida come Campionato Italiano Master M45. Era scritto nel destino sportivo di Pippo. Ero curioso però, a questo punto, di vedere quale tipo di tattica di gara avesse condotto. Di solito, Pippo partiva e finiva in testa; ma ora…?
Sapete che gli 800 metri, in realtà, sono due giri di pista. Alla fine del primo giro Pippo era ultimo. Sugli spalti tutti erano preoccupati, tranne me… Anche se all’inizio del secondo giro mi salì un po’ di ansia, perché Pippo indugiava troppo in quella ultima posizione. Ai 300 metri finali…, niente. Solo dopo, Pippo cominciò la rimonta. Fu un crescendo esaltante, sembrava stesse correndo i 200 metri… Al traguardo, Pippo primo, in 2’ 08”! Campione Italiano! Gli amici erano festanti. Più di tutti, Vincenzo Faggiano (Amatori Irpini), che non riusciva a trattenere lacrime di gioia.
Questa, l’incredibile gara di Pippo Di Quattro. Incredibile perché, in un certo senso, il destino si era compiuto: il sogno di un giovane si era tramutato nella realtà di un signore. Un signor podista!