Gli omega 3
L’altro giorno una nostra amica podista ci ha detto di essere vegetariana, ma di mangiare comunque del pesce, a causa degli omega 3. Abbiamo avuto come l’impressione che neanche sapesse cosa fossero gli omega 3 e che ne avesse solo sentito parlare, o lo avesse letto da qualche parte, come di sostanze molto importanti nell’alimentazione dei runner. Ancora una volta abbiamo avuto la conferma di quanto la pratica podistica istruisca molti di noi circa le varie tematiche che accompagnano il nostro sport preferito e che dovremmo essere grati al podismo che, oltre al fatto di farci divertire, ci educa e ci forma sotto diversi aspetti, anche se qualche volta… sentiamo un po’ la pesantezza di questa condizione, del dovere cioè sempre aggiornarci sulle novità….
Omega 3, dunque: cosa sono e perché sono utili. Intanto, perché si chiamano così? Il termine “omega” si riferisce alla posizione metilica, cioè terminale, della molecola. E poiché nella nomenclatura ufficiale per la classificazione delle sostanze si usano le lettere dell’alfabeto greco, omega, per l’appunto, è la parte terminale. L’omega 3 è un acido grasso polinsaturo e si dice poi “essenziale”, perché l’organismo umano non riesce a sintetizzarlo, cioè a produrlo in proprio, e bisogna quindi inserirlo con l’alimentazione. Detto questo, passiamo ai benefici che, sia detto per inciso, sono ancora in fase di studio, benché già numerosi e riconosciuti. La “mamma” di tutti i benefici è che gli omega 3 fanno diminuire i trigliceridi in circolo e ciò determina una produzione del cosiddetto colesterolo buono, oltre a favorire un’ottimale efficienza dell’apparato vascolare. Gli effetti sull’organismo sono molteplici. Si va’ dalla migliore funzionalità del cervello, alla riduzione del rischio di contrarre i sintomi dell’Alzheimer, al fronteggiare adeguatamente a varie forme di depressioni, alla prevenzione del cancro, nonché al miglioramento dell’apparato cardio-vascolare.
Gli alimenti che contengono gli omega 3, come ormai tutti i podisti ben sanno, sono innanzitutto il pesce, nelle specie marine soprattutto, ma non solo. Spesso si tende a sottovalutare altre fonti alimentari in grado di contenere rispettabili percentuali di omega 3, come la frutta secca (noci, mandorle), alcuni tipi di verdure a foglie verdi (spinaci), di ortaggi (cavolo), le immancabili uova e i legumi in tutta la loro varietà. Quindi, una dieta varia, che contempli nell’arco di una settimana un po’ tutti questi alimenti, rassicura sull’apporto alimentare degli omega 3. Più in particolare, per il consumo del pesce e per il loro alto contenuto di omega 3, si raccomanda un 100 grammi di prodotto un due volte a settimana. E questo è quanto.
Abbiamo reso un buon servizio alla nostra amica podista? Forse, anche a qualcun altro, che magari aveva un’idea un po’ vaga degli omega 3? Abbiamo indotto qualche podista a ri-considerare le sue abitudini alimentari? Abbiamo contribuito a rendere, com’era nelle nostre intenzioni, più agevole e spigliato l’argomento? Speriamo….