Un frutto ingiustamente trascurato: il cedro
Sulla tavola del podista trova sempre posto la frutta, sia fresca che secca, perché se ne conoscono le proprietà e i benefici che apporta all’organismo. Però, a pensarci bene, qualche tipo di frutta è meno presente rispetto ad altri. E’ questo il caso del cedro, che troviamo solo in alcune occasioni, come nei gelati d’estate e nei panettoni a Natale.
Eppure il cedro, in quanto agrume al pari dell’arancia o del mandarino, è un concentrato di virtù medicamentose, poiché controlla i radicali liberi grazie alla presenza di sali minerali, di vitamina C e dei flavonoidi. Se poi vogliamo aggiungere qualche altro aspetto positivo che comporta il consumo del cedro, dobbiamo dire che è stato dimostrato che svolge una buona azione antitumorale e che interviene perfino su alcune patologie cardiovascolari. In più, il che non guasta, risulta efficace nella cura estetica della pelle e nella produzione di oli profumati e di saponi nella cosmesi.
Gli antichi lo conoscevano bene. Originario dell’Himalaya, il cedro venne introdotto e diffuso in Italia già dal 3° secolo a. C., da ebrei ellenizzati che al seguito delle navi achee, al tempo delle colonie della Magna Grecia, risalirono il mar Tirreno per fondarvi nuovi insediamenti. E proprio nell’alto Tirreno, nel tratto cosentino, troviamo Santa Maria del Cedro quale “prova storica” di questa realtà antropica. Anzi, a tal punto il cedro trovò in tale luogo l’habitat favorevole che a tutt’oggi vi fa’ registrare la maggiore produzione europea.
Essendo un agrume, il frutto fresco ha un sapore che può non risultare a tutti gradevole, ma è l’ideale nelle diete ipocalorie. Pensate che in 100 grammi di prodotto ci sono appena 32 calorie, 0,2 grammi di grassi, 11 grammi di carboidrati e uno di proteine. E’ molto più diffuso, invece, nella “variante” candita, ragione per cui è meglio elencarne i valori nutrizionali:
cedro candito 100 g
calorie 190 g
carboidrati 50 g
acqua 17 g
fibre 3,3 g
lipidi 0,2 g
calcio 55 mg
sodio 27 mg
vitamina C 2 mg
Quindi, il cedro ha molti “pro” e quasi nessun “contro” (una certa cautela nella sua assunzione la devono parzialmente prendere le donne in gravidanza). Ma volendo chiudere il discorso in chiave umoristica, diciamo che il cedro è “contro”… il dolore, il bruciore di stomaco, le punture d’insetto e il raffreddore. Insomma…, che deve fare di più?