In bici sul percorso di una gara podistica
Prendiamo il caso di questa bellissima foto: con lo sfondo di un panorama mozzafiato, si danno battaglia dei podisti, con intorno alcuni ciclisti che evidentemente li accompagnano nello sforzo. E poiché riconosciamo negli atleti alcuni validissimi rappresentanti regionali, abbiamo dei fondati “sospetti” che anche i ciclisti debbano “faticare” parecchio, per mantenere il loro ritmo, benché in un certo senso avvantaggiati dal mezzo meccanico. Insomma, è una bellezza vedere questi giovani atleti impegnati con lo sport; sembra di assistere al “tripudio dello sport”. Ma, appena superato questo istante quasi di estatica contemplazione, sopraggiunge un dubbio: si può accompagnare, stando in bici, dei podisti impegnati in una gara?
No, certo che no… Anzi, a norma del RTI, leggiamo:
Regola 144 – “… La zona di gara… il cui accesso è limitato, ai sensi delle Regole e dei Regolamenti, agli atleti partecipanti e al personale autorizzato. 2. Ogni atleta, che dà o riceve assistenza all’interno della zona della competizione durante una gara deve essere ammonito dall’Arbitro ed avvertito che, in caso di seconda ammonizione, sarà squalificato… pertanto non sono permessi: fornire consigli o altre forme di supporto da parte di qualsiasi addetto non coinvolto nella competizione…”
Regola 240 – “… Un concorrente che riceve o si rifornisce o prende acqua in un punto diverso da quelli stabiliti dagli organizzatori… o prende il rifornimento di un altro atleta, dovrebbe essere normalmente ammonito dall’Arbitro, per questa prima infrazione, mostrandogli un cartellino giallo. Per una seconda infrazione l’Arbitro deve squalificare l’atleta…”
Volendo ricapitolare, è vietato:
- accompagnare gli atleti con mezzi meccanici;
- fornire loro indicazioni (ad esempio, sulla posizione degli avversari);
- il rifornimento in settore non previsto dagli organizzatori;
- lo sfruttamento della scia di biciclette o di altro mezzo al seguito.
Cioè, è vietato ogni comportamento che favorisce la prestazione, alterandola, rispetto alle norme regolamentari.
Allora, ripensandoci, siamo quasi tutti colpevoli, noi podisti… Quante volte siamo stati contenti di vedere un amico in bici correre accanto a noi…, e magari scambiare con lui sorrisi e accettare di buon grado un sorso d’acqua… E quante volte, nei pomeriggi assolati delle gare estive, siamo stati grati ai signori abitanti dei luoghi che ci rinfrescavano come potevano al nostro passaggio… Siamo tutti colpevoli?
No, certo che no… I regolamenti esistono, perché “devono” esistere; guai se non ci fossero…, sarebbe l’anarchia (più di quella che, per certi aspetti, già c’è…). D’altronde, bisogna riconoscere che le infrazioni vanno necessariamente segnalate agli scorretti in tempo reale, in diretta per così dire, come avviene ad esempio in uno stadio e come non può assolutamente avvenire per le gare su strada, specialmente per quelle lunghe, 21 km o maratone…
Quindi, ancora una volta, andiamo avanti con la migliore regola che possa esistere: il buon senso… E se ci capita di vedere qualche scena del genere, qualche foto di questo tipo, gustiamocela in tutta la sua meravigliosa bellezza, nel nome dello sport.