Antico e ottimo, il farro
L’alimentazione umana, cosi come tutte le cose, ha attraversato periodi evolutivi in base ai popoli e alle loro vicissitudini e conoscenze. Prendiamo il farro, per esempio. Esso è il più antico cereale, basti pensare che la parola “faraone” deriva da “farro” e che la stessa “farina”, proviene da “far”, termine della lingua dei romani, i quali lo usavano copiosamente durante le loro conquiste militari quale ottimo supporto alimentare per ottenere pane e focacce. Può bastare per meritare tutta la nostra attenzione?
In epoche più recenti, però, il farro è stato soppiantato da un altro tipo di frumento, il grano tenero e duro, perché la sua lavorazione permette di ottenere chicchi più numerosi unitamente ad una minore quantità di fibra, cioè meno scarto e più farina che, nei nostri tempi molto proiettati e diretti verso il profitto economico, rappresenta per così dire un elemento decisivo nell’indirizzare la produzione e il consumo del prodotto, di qualsiasi prodotto. Così, può accadere che alle nuove generazioni sia quasi del tutto sconosciuto questo prezioso alimento, del quale appena si scorrono le proprietà nutrizionali, fa’ venire un senso di colpa, per averlo regolarmente ignorato.
Vediamole, queste proprietà nutrizionali del farro, ovviamente rapportate a 100 g di prodotto:
- Kcal 335
- Carboidrati 67 g
- Fibre 6 g
- Lipidi 2,5 g
- Proteine 15 g
- Fosforo 420 mg
- Potassio 440 mg
- Vitamina B
Da notare che il farro, negli ultimo tempi, è stato molto rivalutato, soprattutto nella produzione biologica, perché è una pianta che cresce naturalmente senza la necessità di… “interventi chimici” per la sua coltivazione, il che lo rende oltremodo interessante a tutta quella vasta schiera di salutisti che va’ ingrossandosi giorno dopo giorno.
Ma questo prezioso e rivalutato alimento va’ benissimo anche ai podisti, notoriamente sempre alla ricerca di cibi che gli possano procurare valide energie senza intaccare l’esigenza di non esagerare con gli apporti calorici che ne possono derivare. Infatti, abbiamo appena visto dalla tabella che il podista, questo pericolo, con il farro, non lo… “corre”.