La scarpiera del podista
Parlando di abbigliamento podistico, immaginiamo il dialogo di un tale che vuole cominciare a correre e che chiede a un suo amico podista quale scarpa debba usare per cominciare l’attività. Quale… scarpa?! Se il podista in questione è veramente un amico, dovrebbe subito dirgli che non si corre con un solo paio di scarpe… All’indefinito principiante, dovrebbe affrettarsi a precisare che esistono delle “categorie” di scarpe che vanno incontro alle esigenze, reali e soggettive, del podista interessato e che tengono conto anche delle caratteristiche del percorso sul quale si ha intenzione di correre. Altro che una sola scarpa…
Intanto, un solo paio di scarpe sono veramente insufficienti, solo se si pensa nel caso si sia corso in un giorno di pioggia… Ma poi le scarpe devono “anche riposare” e non le si può tartassare tutti i giorni… Insomma, facciamo il punto della situazione. Prendiamo il caso di un podista alto 1,70 m, dal peso di 65 kg, senza particolari problemi di postura, e che voglia correre 4/5 giorni a settimana. Bene, avrà bisogno di:
- un paio di scarpe per gare su strada A2 del peso di 240/260 gr
- un paio di scarpe chiodate per gare su pista
- un paio di scarpe chiodate per gare di cross
- un paio di scarpe A2 del peso di 300 gr per
allenamenti di corsa veloce o media
(una volta si chiamavano “intermedie”)
- due paia di scarpe A3 del peso di 330/350 gr per
allenamenti di corsa lenta o lunga
- due paia di scarpe da trail (allenamenti e gare)
Normalmente, una scarpa è consigliabile sia sostituita intorno ai 1.000 km, comunque appena mostra inequivocabili segni di usura, specialmente nella parte della suola, dove un suo consumo anomalo o eccessivo potrebbe voler dire andare incontro a seri rischi di contrarre infortuni. Però, non tutte le scarpe necessitano di essere sostituite allo stesso modo, così come si può facilmente intuire. Ad esempio, le chiodate su pista o per i cross, difficilmente si avvicineranno alla soglia chilometrica indicata. Ma il podista principiante sarà edotto da quello abituale anche sul tenere un’agenda personale nella quale annotare tutte le modalità delle sue corse.