Quattro passi dentro l’AIMS
Ogni gara internazionale di corsa su strada è soggetta ovviamente alla IAAF, la quale delega all’AIMS la misurazione ufficiale del percorso. Cos’è l’AIMS e, soprattutto, perché si è sentita la necessità di crearla? La questione assunse i connotati della necessità, allorché nell’ambito delle maratone internazionali in odore di record venne fuori la distinzione fra “migliore prestazione” e “prestazione più veloce”. Cos’era successo…? Ad un atleta, in una maratona, pur stabilendo un tempo inferiore al record ufficiale, non gli venne riconosciuto il titolo, perché la misurazione della gara in questione risultò non corrispondente ai 42,195 km.
L’AIMS (Association of International Marathons and Distance Races) riassume la particolarità della situazione, determinatasi dal fatto che le corse su strade, per loro natura, sono competizioni molto differenti da quelle su pista. Ecco perché la IAAF demandò a suo tempo, nel 1982, il compito di rendere le gare su strada confrontabili, almeno sotto l’aspetto della misurazione, a quelle su pista. Ovviamente, da allora, si è dovuto ragionare in termini di “prestazione più veloce”, nell’impossibilità di sancire il nuovo record trattandosi non di gara su pista. Ma le polemiche non si sono mai sopite, neanche dopo l’ufficialità dei compiti spettanti all’AIMS, che sono:
- incoraggiare e promuovere le corse di lunghe distanze;
- collaborare con la IAAF per le corse internazionali;
- scambiare conoscenze e/o informazioni fra gli aderenti.
In particolare, l’AIMS si occupa della misurazione delle gare su strada. Essenzialmente, stabilisce che (1) una corsa non deve essere, dalla partenza all’arrivo, una discesa per più di 1 metro di altitudine per km di lunghezza e che (2) la distanza partenza-arrivo non deve essere più del 50% della lunghezza della gara.
Quindi, la misurazione… Come procede l’AIMS con la misurazione? Il metodo utilizzato è quello della “bicicletta calibrata”. La prassi ha inizio con la taratura della bicicletta in questione, messa in pratica su di un percorso rettilineo di alcune centinaia di metri mediante un metro a nastro di acciaio. Alla bicicletta viene applicato un meccanismo conta colpi. Poi, il tracciato viene percorso quattro volte senza alcun tipo di intoppo o interruzione. Finita questa operazione, si compila la scheda dati della taratura e il misuratore comincerà a percorrere con la bicicletta il percorso di gara, avendo cura di seguire la linea ideale (spesso segnata con vernice verde), quella che si presume percorrerà l’atleta in gara. Una volta esaurita la prima misurazione e ritarata la bicicletta, si procede alla misurazione ufficiale, da cui ne consegue la relativa certificazione. La misura così ottenuta viene aumentata dello 0,1%, corrispondente al cosiddetto “fattore di sicurezza”.