I momenti di “promiscuità” nel podismo
Volendo, lo sport è stato sempre fra i veicoli più importanti per superare le barriere sociali fra persone appartenenti a nazioni differenti. Lo è stato anche nell’ambito della differenza di genere e di quella che è passata alla storia come emancipazione femminile. Basti solo pensare che nei primi tempi la pratica sportiva era appannaggio esclusivo dei maschi. A noi, sportivi e podisti moderni, sembra una cosa veramente incredibile, eppure è così che è andato il mondo… D’altronde, per molti anni si è pensato che la Terra fosse piatta…
In tempi più recenti, diciamo da una ventina d’anni, almeno per quanto riguarda specificamente il podismo, c’è una sostanziale parità di trattamento, nel senso che il partecipare ad una gara, oppure il semplice allenarsi, non discrimina assolutamente la pacifica coesistenza di entrambi i sessi. Anzi. Possiamo perfino azzardare l’idea che se non si fosse verificato la sostanziale parità di genere fra i due sessi, non si sarebbe verificato il vertiginoso aumento dei partecipanti alla pratica del podismo. Tanto per fare un esempio banale, la Rita pavone che cantava “La partita di pallone” non poteva certo aspettarsi che con l’andare avanti dell’emancipazione femminile la moglie finiva col giocare al calcio insieme al marito; mentre invece nel podismo questa evenienza si è potuta brillantemente e facilmente verificare.
Tuttavia, persistono dei momenti di lieve perplessità. Poiché le gare di podismo si svolgono nella maggior parte dei casi su strada e non su pista, si può assistere a delle preparazioni e/o svestizioni che anche agli sguardi notoriamente civili dei podisti procurano comunque leggeri imbarazzi. Ben inteso, subito superati da franchi e amichevoli sorrisi. Ecco, questo è u altro argomento a favore dello svolgimento delle gare su pista, dal momento che qualsiasi stadio è sempre corredato da uno spogliatoio, questo piccolo inconveniente non avrebbe motivo di esistere.
Ma poi, è veramente un inconveniente? Diciamoci la verità. Noi podisti siamo tutti belli, abbiamo quasi tutti dei fisici invidiabili, proprio perché facciamo sport. E, in definitiva, ci meritiamo in alcuni momenti di scambiarci qualche sguardo…, in assoluta parità di genere…!