L’alternanza gare pista-strada
Una buona opportunità, che i podisti hanno di migliorare le proprie capacità atletiche, è quella di alternare le gare su strada, alle quali partecipano forse troppo spesso determinando nei loro corpi come un’assuefazione, a quelle su pista. Abituare l’organismo a tutte le possibili sollecitazioni che la corsa comporta, è in ciò la pista (allenamento o gara che sia) costituisce quasi un insostituibile elemento, significa predisporlo alle migliori risposte possibili e, inoltre, allontanare la possibilità che possa contrarre infortuni. Infatti, gareggiando su pista con una certa frequenza, e in più di una specialità, si abituano tutte le fibre muscolari, le articolazioni, i tendini, eccetera, a sopportare le varie e per certi aspetti insolite sollecitazioni, causandone un indubbio irrobustimento, quindi una inevitabile fortificazione atta a scongiurare eventuali infortuni.
Naturalmente, non tutte le gare su pista, e i loro specifici allenamenti, sono utili per il podista di lunga lena; non lo sono evidentemente quelle riferibili alla velocità, mentre un qualche interesse è senz’altro ravvisabile in quelle del mezzofondo veloce, gli 800 metri e i 1500 metri, che vorremmo prendere in esame. L’allenamento del mezzo fondo veloce è molto più articolato e complesso rispetto a quello della maratona, perché fisiologicamente sono differenti le percentuali dei meccanismi anaerobici e aerobici. Negli 8oo metri, tanto per dare un’indicazione di massima, prevale il meccanismo anaerobico (70% circa) rispetto a quello aerobico (restante 30%), mentre nei 15000 metri i due meccanismi hanno la tendenza ad equipararsi nella misura del 50%.
Come è possibile tentare di pianificare una preparazione che tenga in debito conto l’eventualità di alternare, in alcuni periodi dell’anno, le gare su pista a quelle su strada? Per prima cosa, come per qualsiasi tipo di preparazione, è importante svolgere un buon lavoro di potenza aerobica (fondi medi di 6-8-10 km, sia veloci di 3-4-5 km) durante la stagione invernale e, contemporaneamente, cercare d’incrementare le doti di forza frequentando una palestra, allenandosi in salita, gareggiando nei cross, o con esercitazioni a carico naturale. Il periodo interessato dovrebbe comprendere i mesi da ottobre-novembre, fino a marzo-aprile, a seconda delle specificità dei singoli podisti, considerando però che più esso è ampio e più si allungano le settimane durante le quali è possibile gareggiare. Comunque, nell’imminenza del periodo delle gare, sarà necessario un breve ciclo rigenerante di lavoro aerobico e muscolare, breve e lieve, al massimo di un paio di settimane, per arrivare allenati ma non stanchi, alle competizioni, e per mantenere (e non disperdere) cioè una buona base di fondo sulla quale costruire ed affinare le capacità di resistenza e di velocità utili nei finali agonistici.
Durante il periodo autunnale, le gare “alternate”, come detto, saranno i cross, con l’aggiunta delle gare indoor; mentre ad inizio primavera, quelle degli 800 metri fino ai 5.000 metri, costituiranno le migliori occasioni per affinare la condizione.
Insomma, alternare strada e pista, significa “muoversi” nella giusta direzione di un organismo ben allenato e soprattutto fortificato per fronteggiare gli infortuni, i quali, per nostra “podistica” disgrazia, sono sempre in agguato. Ricordiamoci che il gesto della corsa è, tutto sommato, monotono e che potrebbe in un certo qual modo “atrofizzarsi”, per cui è meglio diversificarlo il più possibile. Ok?