I passaggi in una maratona
I passaggi in una maratona sono cose ben diverse da quelli del calcio, che segnano un particolare momentaneo, negativo o positivo, nell’ambito più ampio della gara. I passaggi in una maratona sono cose ben diverse da quelli che si prendono per strada sotto forma di autostop, anch’essi segnali provvisori di una qualche difficoltà, magari calcolata ma sempre fastidiosa, di un itinerario non perfettamente programmato. I passaggi in una maratona si differenziano anche da quelli non propriamente sportivi che alcuni maschietti si prendono, con aria indifferente, nei riguardi di alcune femminucce particolarmente attraenti… In una maratona, i passaggi sono cosa molto seria e attendibile: sono la testimonianza, la prova, di un allenamento ponderato in tutti i suoi aspetti e di una condotta di gara in linea con gli intendimenti, oppure non rispondente alle aspettative.
Stiamo dicendo “i passaggi in una maratona”, cioè al plurale. Quanti e quali sono?
- 1° km. Si è deciso di tenere un certo ritmo; il passaggio al 1° km ce lo conferma;
- 5° km. E così sarà per ogni 5 km, fino alla fine;
- alla mezza maratona. E’ un controllo fondamentale. Da esso scaturisce anche
quel lieve calo nel finale (fisiologico) che dobbiamo mettere in conto;
- al 30°/35° km. Cioè, al “muro”, il momento fatidico in ogni maratona.
A questo punto il podista ha l’esatta cognizione della sua capacità finale, se cioè
riuscirà a chiudere la maratona nel tempo che si era prefissato.
Facciamo adesso alcune considerazioni che emergono dalla lettura della tabella, ben sapendo che molte altre se ne potrebbero fare:
- 5” al km, in una maratona, equivalgono a 3’ e 30”;
- 10” al km, ovviamente, corrispondono a 7’ in una maratona;
- per scendere sotto il fatidico limite delle 3h, bisogna correre a 4’ e 15” al km;
- se si corre la maratona a 3’ al km, la si finisce in 2h 6’ 36”;
- “ 3’ e 30” “ 2h 27’ 42”;
- “ 4’ al km, “ 2h 48’ 00”;
- “ 4’ e 30” “ 3h 09’ 54”;
- “ 5’ al km, “ 3h 31’ 00”.
La “cosa bella di una tabella” è che essa non cambia mai e che noi possiamo consultarla tutte le volte che vogliamo ed ogni volta trovarvi sempre qualcosa di interessante. I numeri, al contrario delle parole, non hanno sfumature: siamo noi che le troviamo, quando leggiamo una tabella.