La circostanza dei due Nello, al bar
Anche stamattina, sono stato l’ultimo ad arrivare al bar, si può dire, quasi trafelato alle fine delle mie primissime incombenze giornaliere. Giusto il tempo di sorbirmi il caffè, mentre gli amici già si dirigevano verso le loro solite attività. Quindi, non abbiamo scambiato due parole “dentro” al bar, ma “fuori”; in tutta fretta, ma non senza quella che Paolo definisce a buon ragione “goliardia”.
Michele – Ho letto l’articolo, Peppe…, eh, eh, eh, eh, eh…
io – Convieni con noi che sei un “traditore”? Anzi, proprio stamattina ti ho visto sopravanzare il tuo gruppo. Sei stato “traditore” anche stamattina?
Michele – No, ho fatto un giro un po’ diverso, per raggiungere Umberto.
io- Infatti, Umberto, non ti ho visto…
Paolo – No, Peppe, è che Michele è un traditore spudorato…
Nello C. – Confermo…
io – No…, io credo invece che Michele cerca solo di migliorarsi… Però, secondo me, il cambiare percorso di allenamenti, senza un’adeguata programmazione, comporta sbalzi di rendimento… Anzi, ragazzi, volete sapere un percorso e un tempo “ufficiali”, per correre una 10 km in 40’…? Dovete correre, dopo il riscaldamento, almeno 8 giri della “strada” a 5’ al giro… Ma poi, se volete invece avere un riferimento per poter scendere abbondantemente i 50’ in una 10 km, perché magari obiettivamente non pensate di poter fare di più, allora dovete correre gli 8 giri a 5’ e 30”.
Michele – 5’ e 30”… Quanti giri?
io – Lo vedi? Tu fingi di ascoltarmi…, l’ho appena detto: 8 giri, dopo il riscaldamento! Tu… “tradisci” la mia fiducia…!
Nello C. – Confermo…
Paolo –Statt’ zitt’ tu…, ca stammattina ‘e fatt’ infortunà Nello P.!
io – Come…
Paolo – No, a un certo punto ha sentito la gamba che gli “tirava”…, e si è fermato. Gli ho fatto fare un po’ di stretching e poi abbiamo camminato, tornando a casa…
Nello C. – Embè, io che ci posso fare… Stamattina, non c’ero nemmeno…
io – E no! Qui ti sbagli! Ti è piaciuto l’altra mattina dire che Nello P. correva molto bene, talmente bene che hai fatto fatica a raggiungerlo?
Nello C. – E allora…?
io – Nello P. ha le sue colpe, certo, perché non ascolta i consigli degli esperti…, quelli che dicono… “stai bene?, allora fermati…”. Nel senso che quando si raggiunge l’apice della forma, è opportuno non insistere ulteriormente con i “lavori”; l’organismo, già sollecitato al massimo, potrebbe cedere. Sarebbe saggio “fermarsi”, cioè concedersi un paio di giorni di corsa di “scarico”, al ritmo della corsa non lenta, ma lentissima…
Michele – Inoltre, scusa Peppe, come hai sempre detto, anche a me, nei primi tempi bisogna far abituare gradualmente l’organismo alle sollecitazioni della corsa… E quindi non sforzarsi troppo, andando a superare certi limiti…
io – Esatto… Comunque, il “responsabile” è soprattutto Nello C. Adesso spiego il perché… Fra i due Nello, il più esperto è C., quindi spettava a lui correre con giudizio. Quando ha visto che P. correva molto bene, al punto che non riusciva ad accodarsi a lui, doveva… desistere dall’inseguimento…, per il suo bene. P. si sarebbe girato, avrebbe pensato che l’amico era in difficoltà, e lo avrebbe aspettato… Quindi, posso affermare che C. non vuole bene a P.!
Nello C. – Mmmmmmmm…
Paolo – E’ vero… Ricordo che quando cominciai a correre, Peppe a un certo punto mi diceva: “Ora io aumento un po’, ma tu non mi seguire!”
io – La questione riguarda un po’ tutti noi, comunque… Dobbiamo smettere di concepire la corsa del mattino come una piccola gara giornaliera… Certo, dobbiamo divertirci, scherzare…, ma se poi qualcuno s’infortuna…?