Cos’è una gara “tecnica”?
A leggere certi resoconti di alcune gare, di commentatori, ma soprattutto di podisti che vi hanno partecipato (che sono sempre i più attendibili), si apprende che le competizioni agonistiche si possono definire anche “tecniche”. Cosa vuol dire? L’aggettivo “tecnica” impone immediatamente una domanda implicita alla comprensione di ognuno circa… la competenza in materia. Cioè, non si è mai del tutto sicuri (ovviamente, scrivente compreso) della bontà della conoscenza personale… Vediamo allora di calarci in una dimensione più attenta e bisognosa di approfondimenti, oppure di aggiornamenti, circa questo particolare col quale sempre più spesso ci troviamo al cospetto.
Comunque, l’aggettivo “tecnica” ci rimanda alla “tecnica di corsa” dato a cui dobbiamo senz’altro riferirci. La tecnica di corsa è tutta quella lunga e particolare preparazione che consente al podista di ottimizzare il gesto, in quanto a fluidità ed efficienza. Ma, in concreto, in che consiste? Consiste in un insieme fisiologico applicato alla corsa, che si può adesso tentare di sintetizzare: allenamenti mirati al miglioramento organico, alla corretta postura del bacino e delle spalle, all’attenzione dell’appoggio, della falcata e della rullata, dell’approccio alla salita, alla discesa e al piano, alla oscillazione delle braccia, alla cosiddetta fase di volo… Insomma, a tutto quello che permette al corpo di muoversi in velocità al massimo grado possibile rapportandolo alla economicità dello sforzo che si compie.
Come si può facilmente intuire, e come tutti i podisti ben sanno, le gare su svolgono su percorsi… Ed esistono… diversi percorsi, che richiedono per così dire approcci diversi… Una cosa è correre in discesa, altra in salita, ad esempio; così come correre in un tratto pianeggiante molto lungo è cosa contrastante con un tratto continuamente irregolare e collinare. Senza contare la corsa su pista e le sue variabili (ostacoli, siepi…), nonché le gare su strada (asfalto, basolato, sterrato) di resistenza e perfino i trail.
Se ne deduce che per gara “tecnica” si deve intendere una competizione che contempli, o abbia contemplato per chi vi ha gareggiato, un percorso comprendente tratti tali da costringere i vari partecipanti a “mettere in campo” tutte le capacità stilistiche in precedenza allenate e maturate. Tale tipo di gara è anche definita “tosta”. Questo perché tutti noi podisti, quando registriamo qualche secondo in più nella nostra prestazione, cerchiamo istintivamente di addossare la responsabilità o a un qualche elemento atmosferico sfavorevole (specialmente il caldo), oppure a un percorso, appunto, “tecnico”. Salvo poi ricordare queste gare come le più belle della nostra vita podistica….