Triathlon cat. Ragazzi/e? Perché no, anzi
Se è vero come è vero che l’Atletica per i bambini deve essere proposta essenzialmente come un gioco, allora molto probabilmente il miglior modo di farli giocare è quello di avvicinarli a più di una disciplina, in tempi e modi, ovviamente, preordinati. E’ questo che pensiamo, allorché scopriamo che in alcuni Comitati Regionali vengono svolte, anche di recente, delle gare di triathlon per le categorie giovanili, Esordienti compresi. Sono di Trento, Torino, Reggio Emilia, ad esempio, le notizie che ci sono rimbalzate on line. Ma è su quello di Padova che vorremmo soffermarci, laddove si è svolto qualche giorno fa un interessantissimo Triathlon riservato alla cat. Ragazzi/e.
A proposito dei tempi e dei modi, come si diceva, preordinati di somministrazione delle discipline, è utile ricordare che per quanto riguarda le categorie giovanili, Cadetti/e compresi, non si deve trattare di predisporre una programmazione in senso classico, soprattutto in riferimento ai “cicli” di preparazione, in quanto gli obiettivi non sono tanto quelli della competizione quanto quelli degli stimoli allenanti.
Ma cosa è accaduto a Padova e nelle altre città citate? Cosa occorre in concreto, per poter realizzare un Triathlon categoria Ragazzi/e? Intanto, una struttura adeguata; se l’avvenimento capita nei mesi freddi, è ovvio, al coperto; altrimenti, nei restanti mesi, non c’è problema. Questo per la struttura. E per gli attrezzi? In questo caso, un pistino, una buca riempita di sabbia e una palla medica. In questo caso, perché le “gare” in programma erano velocità (30 metri), salto in lungo e getto del peso.
Per la velocità occorre, all’aperto, una porzione rettilinea di pista, mentre al chiuso (di un palazzetto o di una palestra) un pistino. Ai 30 metri previsti, vanno aggiunti qualche metro precedente la partenza e qualcun altro successivo all’arrivo. Ma restiamo nell’ambito dei 40 metri complessivi facilmente reperibili. Volendo, si può aggiungere la gara dei 30 metri hs, con ostacoli che non superino i 60 cm di altezza e posizionati secondo lo schema: P. 12-7-7-4 A.
Per il salto in lungo, al chiuso, è facile predisporre il tratto per la rincorsa e il segno della fase di stacco, ma è difficile se non impossibile predisporre una buca di sabbia per l’atterraggio. Per cui, o si è in grado di usufruire di un palazzetto attrezzato, oppure si deve variare il salto, organizzandolo in alto (con apposita pedana, è ovvio).
Per il getto del peso bisogna utilizzare una palla medica di 2 kg, specialmente se non si è in grado di far disputare la prova all’aperto. Infatti, la palla medica può tranquillamente cadere a terra senza provocare problemi, se non al giudice impegnato nella misurazione, dal momento che in questo caso non c’è traccia tangibile della caduta. Comunque, il lancio della palla effettuato con entrambe le braccia, costituisce un utile esercizio complementare.
In tutte e tre i casi, il divertimento è assicurato!