Palla medica per tutti, grandi e piccini
Ogni tanto rinnoviamo il nostro invito ad avere cura del proprio corpo non soltanto correndo, ma anche effettuando degli esercizi; i quali, lo sappiamo, spesso risultano “indigesti” ai podisti. Allora, diventa importante proporre uno strumento in grado di andare oltre la noia, indicare un possibile diversivo, uno strumento per così dire antico e moderno che
possa mettere un accordo fra la necessità di fortificare il fisico e la concreta occasione di rilassamento mentale. Per questo preciso motivo, l’attrezzo della palla medica ci sembra l’ideale.
D’altronde, la palla in quanto tale, fin dalla notte dei tempi, è stata sempre utilizzata; e anche ai nostri giorni è usata in molti sport. Certo, la sua “costituzione” è cambiata via via nei secoli, ma il suo utilizzo, frequente e ricercato, è rimasto inalterato. Naturalmente, dovendo tracciare un profilo della palla medica a beneficio dell’Atletica Leggera, non possiamo non iniziare da chi ne ha avuto per così dire la paternità… L’attrezzo fu ideato dallo statunitense Robert Jenkis verso la fine del 19° secolo. Realizzata in vinile o in pelle, la palla medica ha svariati usi, non esclusi anzi specifici, nel campo della riabilitazione, per tonificare e rinforzare i muscoli. Differisce in quanto a peso, in base alle richieste, per la presenza al suo interno di
una quantità prestabilita di sabbia, che la rende tra l’altro stabile per i vari utilizzi.
Da non trascurare assolutamente, anzi da incentivare, l’utilizzo della palla medica in gare riservate alle categorie giovanili: il lancio della palla medica come preparazione al getto del peso… E’ ovvio, e gli allenatori dei ragazzi ben lo sanno, che per quello che riguarda le categorie giovanili fino ai Cadetti/e non si debba parlare di una vera e propria programmazione che riconduca ai classici dettami di una rigorosa “ciclizzazione”. Infatti, gli obiettivi prima ancora che nelle competizioni devono essere incentrati sull’apprendimento. La palla medica, lanciata a due mani o ad una sola, dal peso di 2 kg, si presta ottimamente a quanto appena detto.
La palla medica può quindi essere vista come un “giocattolo”, per grandi e piccini. Ai grandi, può ridare il gusto delle cose semplici e utili al mantenimento di una determinata condizione; ai piccini, quello delle cose semplici e utili alla costruzione di una formazione in divenire.