Un problema ai flessori

 

Siamo in automobile. Siamo in tre: il buono, il brutto e il cattivo… Stiamo parlando. Rosario è il buono, perché guida; Nello è il brutto, perché ha un… brutto problema (ai flessori); ed io sono il cattivo, perché non posso che dare cattive notizie, per la mia ultratrentennale esperienza podistica.

La strada da percorrere è abbastanza lunga e non abbiamo fretta. Questo è un resoconto di quanto ci diciamo.

Nello – Mannaggia… Fa qualche giorno ho un fastidio alla coscia posteriore…Ieri correvo bene, fino al 4/5° km, ma poi, ho sentito tirarmi…

Rosario – Peppe, ma tu ha mai avuto questo problema?

Peppe – Naturale… Tutti i podisti ce l’hanno… E’ una parte muscolare molto importante, per il podista, perché riguarda la reattività del piede nell’atto della spinta. Si ci fate caso, dietro alla coscia del podista c’è come un grumo… E’ il muscolo posteriore, il muscolo detto anche bicipite femorale. In realtà, sono tre: semitendinoso, semimembranoso e bicipite femorale. Probabilmente, Nello, hai fatto qualche chilometro in più, in allenamento. Oppure hai avuto qualche brusco cambiamento di ritmo.

Nello – No, Peppe, io correvo tranquillo… Ma poi, dopo 4/5 km…

Peppe – Il problema non è ieri…, ma quanto e come hai corso negli ultimi tempi. Evidentemente, il muscolo era già affaticato. All’inizio, tutto a posto. Però poi… Quanti km hai corso ieri?

Nello – Pochi, Peppe, solo 11…

Rosario – Azz…, pochi…, col problema…

Peppe – Hai visto? Anche Rosario lo dice…

Nello – Ma io andavo piano…

Peppe – Sì, però il muscolo lavorava comunque… In certi casi, il riposo è il miglior allenamento. Facevi meglio a non correre proprio…

Nello – Ora faccio una cosa, preparo una gara di 21 km…, vorrei fare una maratona a marzo…

Peppe – Allora non hai capito niente… Dovresti fermarti, per precauzione, anche perché non sei giovanissimo. Se proprio vuoi fare un test, corri un 21 km in allenamento, da solo e piano piano… Corri da solo, perché avere un amico potrebbe comportarti una voglia di precederlo, una specie di agonismo indotto che è un po’ in tutti i podisti. Meglio correre da solo…, con te stesso…. Così puoi “ascoltarti” meglio…

Rosario – E’ vero… Ma, Peppe, cosa può aver procurato questo problema?

Peppe – Le cause? Cattiva meccanica di corsa, affaticamento, poco o nullo riscaldamento, mal di schiena…  Come dicevo, i flessori sono a rischio quando il piede entra in contatto con il suolo. Poi, un passo troppo lungo o troppo corto comporta una certa instabilità del bacino, con una richiesta di contrazione muscolare ulteriore e abnorme. Dobbiamo sempre ricordarci che i flessori sono fibre muscolari a rapida contrazione, per cui i movimenti troppo bruschi e rapidi andrebbero evitati.

Rosario – Peppe, come si fa’ la diagnosi. Cioè, il medico cosa guarda?

Peppe – Essenzialmente, palpa il muscolo durante la fase di contrazione, per verificare se c’è dolore o una ridotta flessibilità. Potrebbe anche verificare se c’è un solco o un modulo nella parte centrale del muscolo, il che vorrebbe dire che è presente una frattura delle fibre muscolari. Potrebbe anche diagnosticare una forma di sciatica, dal momento che il nervo sciatico parte dalla schiena e passa dalla coscia. Chissà… Naturalmente, la “prognosi”, varia a seconda della lesione, di 1°, 2° o 3° grado, con un tempo di guarigione che può andare da una settimana a un mese di stop.

Rosario – Sì, forse è meglio si rivolga ad uno specialista…

Nello – Ho capito, devo andare da Bruno….

P.S. Bruno è il nostro amico osteopata….

 

 

 

 

Potrebbero interessarti anche...