I podisti vegetariani in Italia
Tempo fa ci occupammo dei podisti vegetariani che avevano fatto un po’ la storia dell’Atletica Leggera. Ci ponemmo il problema se il fenomeno vegetariano, abbastanza in crescita, fosse soltanto una semplice moda del momento, oppure il risultato di una presa di coscienza collettiva in merito a un diverso stile di vita. Atleti come Paavo Nurmi, Carl Lewis e Edvid Moses, ad esempio, ci parvero come casi esemplari significativi per una risposta positiva. Ma questi famosi campioni erano stranieri… E in Italia? Qual è la situazione, in Italia, dei podisti vegetariani?
Secondo il dato Eurispes (ente che realizza ricerche) del 2021, i vegetariani in Italia sono il 5,8% della popolazione (i vegani, il 2,4%…). Chissà quanti, di questo circa 6% della popolazione nazionale, pratica uno sport, e segnatamente il podismo. Sarebbe interessante saperlo. Lo stesso istituto Eurispes c’informa che la grande percentuale di chi vegetariano non è ha il massimo rispetto di chi lo è; e questo ci fa’ indubbiamente piacere. Anche se ci viene il sospetto che non si tratti tanto di rispetto quanto di indifferenza. Conosciamo l’atavica tendenza dell’italiano medio al cambiamento, in tutti i settori, e non poteva, quello alimentare, escludersi dalla questione. C’è poi da credere che gli italiani, maestri “nelle pubbliche virtù e nei vizi privati”, possano dichiararsi vegetariani, per poi concedersi qualche licenza in beata solitudine. Sta di fatto che è difficile capire quanti italiani e quanti podisti si siano dedicati al nuovo regime alimentare. Forse, gioca in questo dilemma un ruolo non secondario la “disputa” fra vegetariani e vegani: mentre questi ultimi si cibano esclusivamente di vegetali, senza includere carni e loro derivati (latte, formaggi, uova e miele), i vegetariani riservano il loro diniego solo ai prodotti (gli insaccati) di origine animale.
Probabilmente, le persone e i podisti quasi si spaventano nel pensare che debbano escludere dalla loro dieta molti alimenti, credendo di decadere fisicamente, o comunque di rinunciare ai cosiddetti piaceri della tavola. D’altronde, assistiamo negli ultimi tempi a tutto un proliferare di chef e di ristorazioni stellate che veicolano il messaggio che il gusto e il piacere alimentare sia il godimento maggiore per l’individuo, e in alcuni casi l’unico possibile. Oltre al tornaconto della ricaduta economica sulla società, nonché alle riconosciute eccellenze gastronomiche che fanno di una certa dieta (quella mediterranea) la più ricercata e completa del mondo. Però, se diamo uno sguardo sia pure fugace alla “piramide alimentare dei vegetariani” possiamo notare la lunga lista di alimenti possibili. Inoltre, alcune perplessità scientifiche sulla possibilità dei vegetariani di compiere sforzi anche intensi, a motivo della loro dieta ridotta, sono superate da altri studi scientifici i quali dichiarano che non è necessario aumentare il fabbisogno giornaliero dello 0,8g/Kg di peso corporeo al’1,2/1,8g/Kg di peso corporeo. Comunque, l’eccesso di calorie richiesto andrebbe esclusivamente calibrato nelle specialità che richiedono forza e potenza, in quelle che invece necessitano solo di un incremento energetico, l’aumento di carboidrati è soddisfacente. In realtà i vegetariani, a motivo dell’elevato fabbisogno di proteine che richiede la loro attività, trovano nel latte e nei suoi derivati, nonché nelle uova, tutte le proteine di cui hanno bisogno. Essi quindi possono bilanciare le calorie introdotte, a seconda dei casi, nella quantità di frutta e di grassi nei pasti abituali.
E’ appena il caso di ricordare che per chi pratica sport il “carburante” per eccellenza è costituito dai carboidrati, perché sono in grado di fornire energia per lo sforzo intenso e prolungato. E le proteine? Qui sta l’inghippo… Le proteine servono esclusivamente per il rinnovo e l’accrescimento del tessuto muscolare. Ecco dove sta l’equivoco. Si crede alla “potenza” delle proteine e si pensa che sia la “base” necessaria, se non indispensabile, per svolgere attività fisica sportiva intensa. Ma le proteine fanno parte del bagaglio necessario, però non esclusivo, da privilegiare, dello sportivo, dal punto di vista alimentare. Anzi, se vogliamo dirla tutta, alle proteine si associano i grassi. Cioè, i cibi che contengono principalmente proteine, sono quasi sempre, se non sempre, associate ai grassi (la carne e il pesce soprattutto). Quindi, attenersi a una dieta vegetariana, non comporta neanche questo rischio…
Chiudiamo con quello che disse Umberto Veronesi: “La dieta perfetta è la dieta vegetariana: frutta, verdura, cereali e prodotti animali come latte, formaggio e uova.”