Alla ricerca del luogo perduto…
Affiora soprattutto d’estate, per i podisti, quando ci si trova in ferie, l’esigenza di trovare un qualche percorso che possa sostituire quello su cui di solito ci si allena. Facciamoci caso. Quando in passato ci siamo trovati, anche per un motivo diverso, per lavoro ad esempio, in un luogo per un periodo di tempo di qualche giorno, ci ha preso l’ansia di poter restare senza i nostri abituali allenamenti. E questo, se non ci ha gettati nello sconforto, poco ci manca… Ridiamoci sopra fino a un certo punto…, e riconosciamoci nella situazione di colui o colei che improvvisamente debba provvedere in qualche modo a quella che prmai è un’abitudine consolidata, quasi vorremmo dire una dipendenza…, una bella dipendenza…
Comunque, che si fa’…? Innanzitutto, si “circuisce” il nostro nuovo abitato, cercando di capire la tipologia del tracciato con il quale si dovrà convivere. E’ un fatto istintivo. Prima ancora di arrivare alla casa, all’albergo, o al b&b…, noi già si perlustrano i dintorni, con uno sguardo attento e meticoloso che a un eventuale osservatore esterno, digiuno di podismo, potrebbe sortire chissà quali sospetti… C’è l’asfalto o c’è lo sterrato? C’è qualche tratto in salita? E com’è?, pedalabile o no? C’è un buon tratto pianeggiante?, magari con un po’ di ondulato, per poter fare anche una specie di allenamento collinare che non guasta mai? E quanto è lunga questa strada che porta fin laggiù…? Sarà un chilometro? Potrebbe essere utile per un buon riferimento cronometrico e, perché no?, anche per effettuare qualche ripetuta o variazione… Insomma, ci si guarda intorno attentamente.
Poi, viene il momento della prima uscita, del primo allenamento. Siamo emozionati. E’ un po’ quando si va’ al primo appuntamento. Pensi che sarà tutto molto bello, anche se in cuor tuo temi qualche possibile piccolo dispiacere… Ma quell’albero laggiù oltre la siepe, quel bambino che rincorre la sua palla con la madre che lo accarezza con lo sguardo, sembrano volerti dire che farai un ottimo allenamento…!