Cibo spazzatura per i podisti? No, grazie
Precisiamo subito. L’espressione “cibo spazzatura” non riguarda nel modo più assoluto i podisti, perché essi già conoscono lo stile di vita, alimentare e non, che si deve condurre, per stare bene in salute: alimentazione equilibrata e attività fisica continua, anche se moderata. Però, dal momento che tutti noi siamo continuamente bombardati da pubblicità e messaggi più o meno sublimali che minano la nostra attenzione, è forse opportuno ripeterci le cognizioni fondamentali ed alimentari che stanno alla base della formazione podistica, per non “correre” il rischio di distrarci, immersi come siamo nel turbinio della vita moderna.
Con l’espressione “cibo spazzatura” s’intendono tutti quegli alimenti tipici sia delle preparazioni industriali sia quelli della ristorazione di massa, che poi tutto sommato sono la stessa cosa. Cioè, quegli alimenti di… “rapido acquisto e assimilazione”…, caratterizzati da un’abbondanza di grassi saturi, di sale e di zuccheri aggiunti (come hamburger, patatine fritte, ecc.), tutti cibi tra l’altro con un ridottissimo valore nutrizionale. Infatti, il cibo spazzatura non garantisce affatto all’organismo le necessità fisiologiche necessarie in quanto a vitamine, antiossidanti, fibre, eccetera, inducendo a chi ne fa’ un uso continuato (se non eccessivo) tutta una serie di patologie, anche gravi. E in modo particolare a chi non pratica sport, cioè ai sedentari.
Quali sono queste patologie? L’elenco è lungo, troppo lungo. Basti citare diabete, obesità, problemi tumorali e cardiovascolari, depressione… Serve altro? Insomma, dovrebbero essere “quasi” vietati, opponendo alla loro commercializzazione tasse e difficoltà varie. Ma gli enti preposti non riescono in quest’ impresa, perché le imprese economiche che stanno alla base del confezionamento e della distribuzione del cibo spazzatura possono usufruire di ingenti capitali. D’altronde, il ritorno economico è assicurato dall’abbandonante domanda, che sembra essere inarrestabile. Ecco, ma perché tutti sanno che il cibo spazzatura fa’ male e tutti comunque se ne cibano…? Perché? Perché induce dipendenza. Avviene che l’esperienza piacevole del cibo spazzatura, che è ricco di zuccheri, innesca un meccanismo chiamato “sistema di ricompensa”, causato dal rilascio di dopamina, che porta alla reiterazione del gesto che ha indotto nel soggetto la sensazione di piacere.
Ma vediamoli questi alimenti tipici del cibo da spazzatura… hamburger, wurstel, cibi congelati, merendine industriali, patatine fritte, snack salati, bibite gassate, condimenti pronti, dolci preconfezionati, sottilette di formaggi, insaccati… Si potrebbe continuare… Comunque, si dovrebbero evitare questi alimenti che tra l’altro contengono addensanti, olio di palma, coloranti e conservanti. Quasi quasi, parrebbe che si possano mangiare soltanto pochi cibi… Ma non è vero.
Intanto, si può anche cedere alla “tentazione” di alimentarsi con del cibo spazzatura; ma facendone un uso assolutamente moderato. Perché si sa, è molto difficile, cioè stressante, non cedere mai alle tentazioni… Quindi, un piccolo strappo, diciamo una volta a settimana, ci può anche stare… Meglio sarebbe, così come sicuramente sanno tutti i podisti, attenersi alla famosa e salubre dieta mediterranea, che tra l’altro contiene una consistente varietà di cibi, tutti naturalmente utili alle necessità fisiologiche dell’organismo umano.