Correre fa’ gareggiare meglio e gareggiare fa’ correre meglio
Correre fa’ gareggiare meglio e gareggiare fa’ correre meglio… Sembra un gioco di parole o una banale tautologia, ma esiste una stretta correlazione fra il “correre” e il “gareggiare”…
Intanto, prima si corre e poi si gareggia. E’ ovvio. Quando un podista comincia la sua attività sportiva, corre, non gareggia… E’ come se uno studente cominciasse la scuola con l’esame. E’ logico che il correre sia propedeutico al gareggiare. Quindi, il podista comincia a correre. Ma per correre meglio, cosa gli resta da fare? Certo, allenamenti costanti e mirati. Però, se vuole ottenere il massimo dalle sue prestazioni, deve partecipare a qualche gara. Perché la gara, come si suol dire, è il migliore allenamento. Infatti, l’allenamento più anaerobico ed efficace resta lettera morta, o per così dire inaridisce, se non è suffragato da qualche gara. La gara, d’altra parte, racchiude in essa situazioni e circostanze tali da risultare imprescindibile: la sensazione di fatica insopportabile, l’avversario che cerca strenuamente di superarvi, l’adrenalina da governare e da distribuire lungo tutto il percorso, eccetera eccetera. Tutte cose che sono presenti nell’allenamento, ma sempre fino a un certo punto. Infine, più gare si fanno più aumenta l’esperienza e la sapienza del correre. E anche questa è un’indiscutibile, quasi ovvia, verità. Ecco perché l’aforisma racchiuso nel titolo nasconde solo ad un lettore superficiale la sacrosanta verità podistica.
Naturalmente, il discorso è ampio ed è diretto a tutti i podisti in circolazione… Soprattutto a quelli (e ce ne sono) che corrono a casaccio, a quelli che pensano che basti macinare chilometri in tanti allenamenti, senza partecipare alle gare, per dirsi podisti di una a certa levatura.
Per fortuna esistono anche podisti che corrono…, non per correre meglio…, per correre e basta. Questi, per certi aspetti, sono i nostri podisti preferiti. Essi corrono per stare bene in salute, stare in pace con se stessi e con l’ambiente e la comunità di cui si sentono parte integrante. Per loro la gara è un evento quasi misterioso, e tale vogliono che resti. Non vogliono correre meglio, ma bene….