Ho corso una gara di 10 km in 39′ con 32°

Comincia così, su watsapp,  il dialogo con un amico, al quale io ho risposto, giustamente, con l’emoticon del pollice alzato. Ma poi lui ha subito proseguito, scrivendo che vale 37’…, al che io, d’istinto (istinto podistico, ben inteso), ho precisato che, secondo me,  37’ no, ma 38’ sì… Chi dei due ha ragione? Premesso che l’amico in questione è un validissimo amatore, molto più esperto e capace di me, mi sono chiesto: esiste un parametro di riferimento? Cioè, quanto perde un podista, se corre una gara di 10 km con temperature oltre i 30°?

 

L’ho detto, l’amico podista è molto più bravo di me, velocità e competenza non gli difettano, anzi. Però, dovrebbe sapere che lui… non fa’ testo… Nel senso che una cosa è un podista che corre una 10 km a 32° in 37’, evidentemente perché in grado di farlo,  altra cosa è quando un podista diverso, meno dotato dal punto di vista fisiologico e anagrafico. Costui correrebbe la gara ben oltre il tempo conseguito dall’amico: 42’? 48’? 50’?… Dipende. A maggior ragione si dovrebbe andare alla ricerca di un parametro di riferimento, al quale rapportare tutte le tipologie dei podisti.

 

Ecco, vi do una cattiva notizia: non esiste. E sapete perché? Perché le variabili che intervengono nella circostanza sono tante: si va’ dalla vascolarizzazione, alla sudorazione, alla termoregolazione, eccetera eccetera. Cioè, con il caldo eccessivo, si richiede più sangue alla pelle periferica per aiutare il raffreddamento, e ciò costa all’organismo un aumento dello sforzo cardiaco, dato che l’effetto refrigerante della sudorazione “evapora” in un battibaleno. Per non parlare del problema della disidratazione. Lo stesso cervello, che ricordiamoci fa’ parte del nostro organismo, ha difficoltà nei ricettori della calotta cranica (perché pensate che sono raccomandabili i berrettini…). Quindi, cosa resta da fare?

 

Secondo me, un calcolo molto semplice. Empirico, vorrei dire. Tracciare una tabella. Per i podisti che corrono una 10 km da 35’ a 40’, si perdono 5’ al km. Per coloro i quali terminano la fatica dai 40’ ai 45’, 10” al km. Infine, per quelli che chiudono la gara tra i 50’ e oltre, 20” e anche più, dipende dalla loro anagrafe, dal loro peso e dalla loro esperienza podistica.

Se ne deduce che: l’amico ha corso in 39’ una gara di 10 km con 32°? Ha perso almeno 50”, vale a dire un minuto. Resta comunque un podista fortissimo. E per me è una fortuna averlo come amico.

 

 

 

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