‘O vino ca percoca

In Campania, e non solo, durante i mesi estivi furoreggia una bevanda molto particolare, che semplice bevanda non è: ‘o vino ca percoca. Infatti, non è un succo di frutta e non è neanche una bevanda alcolica… Insomma, cos’è? Di sicuro, è una bevanda molto gradita, che deve la sua origine alla dominazione spagnola nel Regno delle due Sicilie. Sì, esiste qualche “variante” nel nord d’Italia, per esempio in Liguria, ma è poca cosa. Il fatto  storico saliente è che gli spagnoli, aristocratici com’erano, importarono in Campania, fra le varie ricette gastronomiche, una sorta di “drink” di fine pasto, costituito da vino rosso o champagne lasciato per un paio di ore al fresco con qualche piccola fetta di pesca sbucciata. Ma il successo clamoroso, come avviene in questi casi, lo si deve al popolo, più numeroso e meno danaroso delle classi più agiate. Presto, molto presto, si diffuse l’uso di utilizzare il vino bianco, che era chiamato “il vino dei contadini”, con le prelibatezze delle “perzeche” e delle “percoche”, di cui gli spagnoli non conoscevano il sapore infinitamente gustoso.

Abbiamo ragione di ritenere che, senza tanti sofismi culinari, ‘o vino ca percoca è una vera e propria eccellenza gastronomica partenopea. Bisognerebbe insignirla del titolo “patrimonio dell’umanità”… In questa bevanda si sposano le genuinità semplici e ottime della cultura popolare, in un misto di lieve fermento alcolico e gusto dolce tipo di fine pasto, in grado di chiudere in bellezza qualsiasi commensale, facendoci gustare per davvero il senso della vita e dello stare in compagnia. Ma come si prepara questa bevanda miracolosa? E’ una ricetta molto semplice. Le cose semplici sono le cose più belle della vita:

  • Munirsi di una brocca
  • Riempirla, fino a tre quarti, di vino
  • Sbucciare e tagliare a piccole fette delle percoche
  • Mettere in frigo per un paio di ore
  • Servire con generosità

  • Una curiosità: perché la “percoca” si preferisce alla “perzeca”? Perché la “percoca” è più dura della “perzeca” e per questo motivo assorbe e trattiene  meglio il nettare del vino.

Un’altra curiosità; quando è indicata per i podisti? Se siete podisti, quando domanda non ve la ponete… Certamente, dopo l’allenamento o la gara, mai prima. Anzi, è un buon recupero di energie: alcolico, ma non troppo; dolce, ma non troppo.

Salute!

 

 

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