Atletica Leggera italiana, regina perché ancella
I recenti risultati degli atleti italiani di pelle nera, in tutte le discipline dell’Atletica Leggera, inducono ad una qualche riflessione, subito dopo averli ringraziati per gli incredibili successi che ci hanno regalato. La nostra, più che una doverosa segnalazione, ci sembra una necessaria e imprescindibile costatazione. L’Italia, come storicamente e socialmente avviene da che mondo è mondo, sta cambiando, si sta evolvendo. E l’Atletica Leggera, regina dello sport, offre l’occasione migliore di andare in questa direzione.
L’ultimo risultato di rilievo, ce lo fornisce Yohanes Chiappinelli, che a Siviglia ha migliorato il record italiano sulla maratona, portandolo a 2h 05’ 24”. Il record precedente apparteneva a Yeman Crippa che sempre a Siviglia aveva stabilito, a febbraio scorso, il già ragguardevole tempo di 2h 06’ 06”. Incredibilmente, i due ragazzi vennero adottati da genitori italiani… Che bella storia! Ma la sequenza di risultati eccezionali continua…. Sempre nel 2024, Eyob Faniel corre la maratona in 2h 07’07” e nell’anno precedente Ilass Aouani la chiude in 2h 07’16”…Sembra quasi che questi ragazzi, italianissimi, facciano a gara sulla maratona per la nostra gioia…!
Ma l’Atletica Leggera italiana non è soltanto maratona. A partire dall’oro olimpico Marcell Jacobs, scorriamo una specie di lista che comprende il “ragazzino” Mattia Furlani nel salto in lungo, l’emergente Lorenzo Simonelli nei 110 ostacoli, l’altro medagliato olimpico nella staffetta 4×100 Fausto Desalu… Insomma, certamente dimentichiamo qualcuno, tanto sono numerosi. E non solo maschi. Le ragazze, ad esempio, sulla scorta di questo “trend”, mietono successi anche loro; basti citare il bellissimo primo posto della staffetta 4×400 ai Giochi del Mediterraneo 2018, a Terragona, in Spagna. Viene quasi il sospetto che l’Atletica Leggera sia lo sport che meglio predisponga all’ccoglienza… In realtà, è lo sport che costa meno. A parte il calcio che è lo sport nazionale e che in un certo senso tutti possono praticare, gli altri sport richiedono un esborso economico niente affatto trascurabile. Molto probabilmente, non vedremo mai un nuotatore italiano con la pelle nera. E nemmeno un ciclista. E neanche un tennista. Ne vedremo invece nella pallavolo e nel basket, perché questi sport fanno parte dei programmi scolastici delle scuole nella materia Educazione Fisica.
Quindi, questa fioritura di talenti verificatesi nell’Atletica Leggera è dovuta certamente alla facilità dell’inizio della pratica sportiva e perfino ad una predisposizione scolastica del nostro vivere sociale che la favorisce. Ciò avviene anche perché l’Atletica Leggera è universalmente riconosciuta come la regina dello sport, perché il saltare, il lanciare e il correre rappresentano giustamente i gesti fondamentali del nostro vivere. Dall’alto di questa considerazione, l’Atletica Leggera si pone comunque al servizio dei cittadini, di tutti i cittadini, come offerta quasi gratuita e immediata, di fare sport. Essa, più che una regina, sembra essere, e lo è, un’ancella, un’ancella che serve, che rende un servizio, fondamentale e irrinunciabile per tutti noi, nel pieno rispetto dei valori umani e sociali in cui ci riconosciamo.