Se un podista va’ per funghi
I funghi sono generalmente molto graditi sulle tavole dei podisti, perché sono gustosi, buoni e danno quel tocco di rustico e casereccio al pasto. Probabilmente, è il contorno più amato dai podisti. Ma forse non tutti sanno che i funghi possono devono essere considerati come una sorta di “carne vegetale”, in quanto forniscono, a differenza degli altri ortaggi, una discreta quantità di proteine, nell’ordine del 3-4%.
Inoltre, i funghi hanno un elevato contenuto di sali minerali, per cui posseggono proprietà cosiddette “plastiche”, cioè contribuiscono al buon funzionamento del metabolismo del corpo, al pari dell’olio in un’apparecchiatura meccanica. E’ buono anche il contenuto di fibre, anche se la microcellula è a volte indigeribile per l’intestino, specialmente per i bambini, per cui è saggio non abusarne in quantità. Discreto risulta essere il contenuto di vitamine B1 e B2, mentre è molto modesto quello di vitamina C, giusto per essere completi nell’esposizione delle… virtù dei funghi. Ma forse è opportuno chiudere questo discorso col sottolineare quanto sia importante sapere che i funghi, proprio per la loro capacità di assorbire i sali minerali dal terreno, possono anche contenere, purtroppo, elementi tossici ivi presenti. E questo ci offre lo spunto per disquisire sulla tossicità di certi funghi, perché quelli freschi, ovviamente, sono da preferire a quelli preconfezionati, in quanto non privati delle loro proprietà organolettiche a causa dei processi a cui sono sottoposti durante la fase della preparazione.
Se un podista va’ per funghi, lo fa’ perché ama la natura e perché magari ha corso qualche gara trail, ripromettendosi in quella occasione di andare in un posto simile per godere del paesaggio. Deve però stare molto attento a quello che raccoglie: saper distinguere i funghi commestibili da quelli velenosi è cosa al quanto difficile e riservata a persone esperte. Detto quindi che in simili circostanze è meglio trovarsi con un buon testo illustrativo fra le mani o nella testa, è bene anche sapere quanto segue:
“Conoscere l’ambiente”. I funghi tendono a riprodursi negli stessi terreni. Se si ha notizia che in quel dato terreno si sono verificati casi di avvelenamento, è molto probabile che ciò possa verificarsi di nuovo.
“Diffidare se li mangiano gli animali”. Infatti, alcuni funghi sono tranquillamente mangiati dagli animali, ma nello stesso tempo risultano fatali per l’uomo.
“Spezzare i tessuti”. Per notare cambiamenti di colore, o fuoriuscite di lattice, indici di pericolosità.
“Premere fortemente con le dita i tessuti”. Per verificarne la consistenza.
“Diffidare dei funghi belli”. Quelli, per così dire, di Cappuccetto Rosso, col gambo dritto, la testa rossa e le macchie bianche.
La raccolta dei funghi è vietata in aree aventi valori naturalistici e scientifici, nei giardini e nei parchi pubblici e nelle vicinanze di strade, autostrade e, ovviamente, di discariche.
Un’ultima cosa che si raccomanda di sapere è che la tossicità dei funghi non va’ perduta con la cottura e neanche con l’essiccazione.
Ciò detto, non resta che augurare “buon appetito”.