Di quante scarpe ha bisogno il podista?
Di quante scarpe ha bisogno il podista? Dipende dal podista, è ovvio. Se è un neofita oppure un veterano, se è uno che corre solo un paio di volte a settimana oppure tutti i giorni, se è uno che si accontenta di correre un’oretta o se lo fa’ senza porsi limiti di tempo, eccetera eccetera eccetera. Per rispondere alla domanda non possiamo fare altro che operare qualche iniziale distinzione e procedere per una sorta di media. Quindi, ci occuperemo di un podista che rientra nella casistica più ampia: corre per almeno 4/5 giorni a settimana, per almeno un’ora, fa’ parte di una squadra podistica, gareggia quasi tutte le domeniche, in special modo nelle gare da 10 km, corre almeno una maratona all’anno, un 2/3 mezze maratone, frequenta qualche volta le gare indoor, raggiunge un chilometraggio settimanale di 50/60 km, pesa 70 kg, è alto 1,70 metri e ha cinquant’anni.
Di quante scarpe ha bisogno? Innanzitutto, di un paio di scarpe da riservare per le gare, una A2, dal peso grosso modo di 300 grammi, calzature che possono essere utilizzate in previsione dell’unica maratona a cui partecipa durante l’anno. Queste scarpe saranno utilizzate anche per il “lavoro” settimanale, perché il podista avrà bisogno ogni tanto di “far girare le gambe” (corsa media o corsa in progressione di velocità). Per gli allenamenti di corsa lenta, invece, che sono le uscite più frequenti, di paia ne occorrono due, sia per alternarle e consentirle una sorta di riposo e sia nel malaugurato caso si fossero bagnate nel caso di pioggia o nel caso si corra nel periodo della stagione fredda. Il modello a cui rivolgersi sarà l’A3, dal peso di 330/340 grammi, per la buona ammortizzazione e se non sono presenti particolari problemi di appoggio (supinazione o pronazione). Se viceversa si riscontrano problemi di appoggio, in tal caso sarà meglio optare per una A4, che è in grado di fornire una maggiore stabilizzazione.
Continuiamo. Un podista di tipo medio “deve” fare qualche gara di cross, non fosse altro per potenziare le gambe, e quindi è opportuno possegga un paio di scarpe chiodate, da non confondersi per quelle da usare su pista. A dire il vero, di quest’ultime potrebbe anche evitare di averne un paio di specifiche, magari utilizzando una A2, alternativa a quelle per le gare su strada. E sempre per quanto riguarda le gare un po’ particolari, cioè quelle che sono meno presenti in un calendario annuale ma che si vogliono ugualmente effettuare perché la corsa piace in tutti i luoghi e in tutti i modi, un discorso a parte meritano le scarpe per partecipare a qualche gara trail, di cui oggi si registra un forte aumento.
In conclusione, possiamo stabilire il numero di scarpe occorrenti a un podista che rientri in una tipologia media è di un 5/6. Però, bisogna affrettarsi a precisare la “durata” di una scarpa, perché i km che si “macinano” dopo pochi mesi cominciano ad essere consistenti. La durata di una scarpa è strettamente connessa al suo uso e per un podista che percorra una media di 50/60 km a settimana è soggetta, in un periodo di tempo relativamente breve, ai rischi dovuti dall’inevitabile usura. Anche in questo caso si potrebbe porre l’analoga domanda: quanto dura una scarpa? Facciamo un po’ di conti. Se il nostro podista di riferimento corre un 250 km al mese, percorrerà, diciamo in 10 mesi (considerando qualche infortunio o qualche impedimento vario), 2.500 km. Ora, poiché una scarpa può sopportare i carichi a cui è sottoposta per un massimo di 1.000 km, faccia i suoi calcoli e veda quale tipo di scarpa in suo possesso abbia raggiunto tale limite e si… affretti a comperarne di nuove, onde evitare eventuali infortuni.
Da tenere ben presente: i soldi che si spendono per le scarpette, per qualsiasi podista, sono… il migliore investimento!