Io, “consigliere tecnico” inascoltato
E’ da un po’ di tempo, almeno un lustro, che i nuovi amici podisti, che hanno incrociato la mia vita e le mie corse, mi danno da pensare. Rispettando la mia indole, ho sempre cercato di dispensar loro dei consigli, spesso su esplicita richiesta, però devo ammettere che ne ho ottenuto poche rispondenze pratiche, non rapportabili comunque alla “mole” di raccomandazioni e di premure che gli ho elargito. Ogni tanto mi sorprendo a pensare a questa cosa…, chiedendomi la ragione di tanta incredulità nei miei confronti, e sempre mi do la stessa risposta…, che fra poco vi dirò. Ma per darvi un’idea della mia perplessità (e del mio dispiacere), vi cito qualche esempio.
Peppe, sono infortunato…, posso fare la maratona?
No, la maratona è una cosa seria… Se la prepari bene, in tutte le sue componenti, può anche capitare una sciocchezza qualsiasi in grado di vanificarne il buon esito. Figurati se parti con la preparazione, avendo di base un infortunio…
Peppe, sono infortunato…, che devo fare?
In questo preciso momento, il tuo problema è l’infortunio. Quindi, non pensare alle gare o agli allenamenti, pensa solo a come guarire. Se conosci il problema, fai pure da solo. Altrimenti, consulta il tuo medico, che t’indicherà la terapia da seguire. Nel frattempo, riposo e… calma. Poi, quando sarai in grado di riprendere gli allenamenti, non dimenticare di correre, limitando sia il ritmo che il chilometraggio, ai fini di una ripresa assolutamente graduale.
Peppe, non ho preparato la maratona, ma vi voglio partecipare lo stesso. Andrò pianissimo, perché per me l’importante è arrivare al traguardo.
Male… La maratona è una gara lunga e merita rispetto… Inoltre, se intendi correrla a ritmo molto lento, come se facessi la tua corsa lenta, finisci che con l’andar dei chilometri, senti più fatica, a causa dei numerosi impatti a cui sottoponi le articolazioni… Cioè, in una maratona, più lento vai e più senti la stanchezza. Potresti, al traguardo, avvertire la nausea della corsa… Inoltre, preparare una maratona significa, per un podista abituale, allenarsi per tre mesi in un certo modo. Se tu non ti sei allenato, diversificando gli allenamenti, per almeno 10 settimane, rischi solo di logorarti inutilmente, anche se magari hai partecipato a qualche 21 km: una cosa è correre una Mezza, in quanto gara a se stante, altra cosa è correrla nell’ambito di una preparazione specifica per la maratona…
Peppe, stamattina ho corso 15 km al mio ritmo di corsa lenta, ma le gambe giravano da sole…
Vedo…, vedo… Hai fatto male… Intanto, per preparare una gara di 10 km non serve correre per tanti chilometri… Scusa, se prepari una maratona, corri ogni giorno 50 km…? E poi, quando corri al ritmo di corsa lenta, quello dev’essere il tuo ritmo. Se vieni fuori un altro tempo, hai corso a un altro ritmo…, con l’aggravante che non hai consentito al tuo organismo di recuperare da uno sforzo del giorno precedente, quando magari avevi corso a un ritmo più impegnato. Ti è venuto fuori un buon tempo, perché stai bene, ma rischi di fare andare il tuo corpo fuori giri… E l’affaticamento non assorbito è la prima fase dell’infortunio…
Ma ora vengo al punto, vale a dire alla risposta che mi do e che vi ho… promesso in premessa.
Come vi dicevo, è da un lustro che questi nuovi amici si allenano con me. Per i primi tempi noi si era veramente assidui: stessi allenamenti, stessi percorsi, stessi tempi, stesse gare. Essi mettevano in pratica i miei suggerimenti, anche perché certe classifiche e certi risultati da me conseguiti ancora erano “vivi” nel panorama podistico regionale. Ma ormai le mie frequentazioni, sia agli allenamenti che alle gare, si sono diradate: troppi acciacchi e troppi anni mi condizionano… Così, si spiega lo “scollamento” fra le loro domande e le mie risposte. Non è colpa di nessuno, è la vita….