Tu corri? E allora non sei stressato
Uno dei mali tipici della società cosiddetta del benessere è lo “stress”, parola inglese che possiamo tradurre con “pressione”. Ce ne siamo quasi dimenticati, perché… appena ne abbiamo l’occasione, siamo soliti esprimerci con questo termine, entrato nell’uso linguistico comune appena pochi decenni fa, all’epoca della prima industrializzazione. Avete mai visto un contadino “stressato”? Forse, “stanco”, per il lavoro della zappa o della vanga, ma mai “stressato”. E un commerciante? Al limite, lo vediamo “indaffarato”… Insomma, molti di noi moderni siamo stressati, a parte… i podisti!
Infatti, sappiamo che con la corsa si scaricano molti pesi, che non ci “premono” più, nel tempo che vorremmo fosse interminabile del nostro sport preferito. Però non tutti i podisti, probabilmente, pongono un ponderato risalto, ai fini del superamento dello stress, all’aspetto legato all’alimentazione. Sì, perché anche la scelta degli alimenti può dare notevoli vantaggi sul sistema nervoso. Ad esempio, meglio i vegetali, poiché quelli di origine animale, e in modo particolare le carni, per il loro contenuto in amine, producono una certa energia, che di per sé costituisce una vera e propria carica interna all’organismo e una maggiore eccitazione del sistema neurovegetativo, mandando a farsi benedire spesso e volentieri quella ricerca di “scaricare la tensione” per quale siamo soliti uscire con scarpe e tuta.
Diversi studi sono stati dedicati a queste problematiche, cioè il comportamento dell’uomo una volta ingerito determinati alimenti o bevande. E’ quindi già nota da tempo l’azione euforizzante dell’alcol etilico, nonché quella disinibente sul comportamento regolato dal sistema nervoso centrale. Anche il classico bicchiere di latte bevuto di sera prima i andare a letto ha un effetto rilassante, grazie a una sostanza che rientra tra le esorfine. Ovviamente, si possono fare ulteriori esempi. Alcuni frutti, come quelli aciduli, oltre che di vitamine A, C e di acidi organici, sono ricchi di bromo, un minerale che agisce con azione sedativa sul sistema nervoso (come certamente ricorderanno i podisti più anziani, quelli che ai loro tempi fecero il servizio militare obbligatorio…).
Come vogliamo dunque concludere questo discorso che, sia pure volutamente succinto, speriamo abbia aperto uno squarcio di interesse? Facciamolo in modo “rilassato”. L’orientamento dietetico per combattere le tensioni nervose dovrebbe indirizzarsi verso un’alimentazione a base di vegetali crudi, cioè verso quella forma più ricca di fattori vitali e la più adatta per favorire una buona digestione. E sì, perché avere la pancia sotto “pressione” non è una cosa che fa’ stare allegri….