Età anagrafica ed età podistica
Nel mondo podistico amatoriale si agitano tante anime, essenze di atleti variamente singolari, che a volte colpiscono le attenzioni degli osservatori sotto diversi aspetti: c’è chi partecipa a molte gare e a chi quasi a nessuna; c’è chi, indipendentemente dalla categoria di appartenenza, stabilisce dei tempi ragguardevoli ed altri che invece sembrano infischiarsene; c’è chi si allena con estremo raziocinio e con maniacale applicazione, mentre altri nella migliore delle ipotesi lo fanno per così dire assai allegramente e alla buona; eccetera. Insomma, un caleidoscopio di personaggi, tutti comunque rispettabili e da prendere a modello.
Ma, forse, quello che maggiormente intriga, che simpaticamente intriga, è il podista ormai non più giovanissimo che ancora consegue dei tempi perfino migliori di podisti alcuni dei quali potrebbero essere suoi figli. Come possa accadere ciò, è l’argomento che cercheremo di trattare, sperando di poter ricavare dalla nostra modesta esperienza tutto il necessario per riuscire ad essere attendibili.
In primo luogo, bisogna distinguere l’età anagrafica e l’età podistica. Può accadere, infatti, è assai spesso accade, che uno sportivo, per motivi personali, non abbia mai potuto praticare il podismo, o perché sedentario per necessità, oppure perché dedito ad altri sport. In ogni caso, costui deve considerarsi “giovane” dal punto di vista podistico. Il suo corpo, con tutte le sue componenti, non è stato mai o quasi mai sollecitato nelle classiche situazioni della corsa a piedi, costante e ripetitiva come quella che richiede il podismo. Egli dovrà attraversare le fasi tipiche del neofita, con un grande entusiasmo iniziale, che sarà stemperato dalle prima fatiche, dai primi infortuni, ma che sarà anche rinsaldato dagli insospettabili risultati conseguiti, che facilmente colpiscono in positivo chi si avvicina a questo mondo. Per converso, l’età podistica è quella che si accumula negli anni, che porta indubbiamente esperienza, utilissima in tutti i casi agonistici e non, ma anche usurante per l’intero organismo. L’atleta podisticamente anziano, dunque, si ritrova magari anche contro voglia con un bagaglio personale costituito da esperienza e da acciacchi, che a volte l’una funge da supporto agli altri, ma non sempre… Stiamo dicendo che non sempre il podista anziano dal punto di vista podistico riesce a sopperire con l’esperienza… ai danni procurati dal tempo che passa e dalle moltissime corse praticate negli anni, specialmente se non ha saputo operare qualche pausa (saggia sospensione temporanea dell’attività, o infortuni invalidanti) nel suo curriculum podistico. Ma quando ciò si verifica, cioè quando il podista in questione riesce nell’intento, certamente anche grazie ad un fisico in un certo qual modo predisposto, scatta… lo stupore degli osservatori delle classifiche generali.
Ricapitoliamo… L’età anagrafica è quella che fa’ correre senza il supporto dell’esperienza, mentre quella podistica la richiede. Quasi quasi…, bisognerebbe istituire una carta di identità podistica…!