Un problema a un polpaccio
La bellezza di aver corso per una trentina di anni è di avere accumulato esperienza ed amici in grande quantità… E’ questo a cui abbiamo pensato, allorché uno degli amici più cari (perché quasi neofita) ci ha chiesto un suggerimento. Egli avverte, sono parole sue, “un indolenzimento a un polpaccio”. Cosa deve fare? Passato il primissimo istante di disappunto per l’inconveniente occorso a persona cara, il pensiero è andato ovviamente alle “traversie” personali che, per fortuna in questo caso, abbondano, ragione per la quale riteniamo di poter risultare di una certa utilità.
L’indolenzimento muscolare, potrebbe essere un semplice affaticamento, oppure una contrattura, magari di lieve entità, probabilmente causata da uno sforzo eccessivo, o per aver corso su di un tracciato collinare, pieno di saliscendi. La corsa in discesa soprattutto, potrebbe aver causato quelle “tensioni” muscolari in grado di stressare la parte muscolare interessata. Ora, sia che si tratti di indolenzimento (irrigidimento), o di contrattura, l’amico nostro deve rassegnarsi ad un periodo di riposo di 15 giorni, contraddistinto da una prima settimana di “riposo farmacologico” e da una seconda di “riposo attivo”, come cercheremo di esplicitare.
I primi due giorni della prima settimana devono essere di riposo assoluto, perché non bisogna ulteriormente stressare le fibre muscolari già, poverette, danneggiate per loro conto… Si deve dare anche un po’ di tempo al… ripristino naturale, senza intervenire con massaggi con lo scopo di favorire l’intervento naturale. Che l’amico stia tranquillo: il nostro corpo possiede gli anticorpi necessari, che intervengono immediatamente in nostro soccorso, senza che sia necessaria una nostra chiamata…, come avviene per i vigili del fuoco in caso di un incendio… Trascorsi questi due giorni, ecco, si può pensare a qualche iniezione di un medicinale decontratturante, una al dì, come prescrive il nostro medico, che… intanto abbiamo chiamato per un consulto… In questa fase, vanno bene massaggi e applicazioni di pomate, per favorire la vascolarizzazione.
Durante la seconda settimana, fatto un esame coscienzioso delle proprie possibilità, se ad esempio non si ha fastidio nello scendere le scale, o se su di un rialzo in casa si può stare qualche secondo sulla punta dei piedi senza avvertite nessun problema, allora si può pensare di corricchiare, abbiamo scritto “corricchiare”, cioè muoversi al passo di una camminata, per una mezzoretta, non di più. Solo nella parte finale della settimana, diciamo dal giovedì in poi, e sempre al ritmo della corsa lenta che più lenta non si può…, si potrà arrivare all’oretta di corsa…, come dice sempre il nostro medico che continuiamo a sentire…, “salvo complicazioni”.
Auguri, amico nostro, guarisci presto e facci sapere. Così, farai stare bene anche noi.