Quella incredibile capacità dei podisti…
Correre fa’ bene, si sa, sia al corpo che alla mente. Siamo tutti d’accordo e consapevoli (non solo in… ambito podistico). Anzi, a volte ci viene il sospetto, che il podista abituale, quello che si allena tutti i giorni o quasi, che gareggia tutte le domeniche o quasi, abbia la fortuna di possedere, grazie proprio alla sua esperienza, delle incredibili virtù, negate e sconosciute a chi non corre. In questa occasione, ne vorremmo sottolineare una soltanto, giusto per curiosità. Così, tutti i podisti, nel leggerla, diranno:
“E’ vero…!”
Di che si tratta? Vi sarà capitato, di essere in gara e di trovarvi dietro a un avversario, diciamo ad una cinquantina di metri di distanza; magari nel corso di una gara lunga, una 21 km, oppure una maratona. Siete a metà gara circa, o nel tratto finale. Siete stanchi, ma procedete con una certa regolarità, in base al vostro passo. Date uno sguardo ulteriore a chi vi sta davanti. Ebbene, in quel preciso istante che posate lo sguardo sull’avversario, intuite che state per raggiungerlo; passeranno pochi minuti, forse pochissimi, e gli sarete alle costole, pronti a superarlo.
Come avete fatto? Cosa è scattato nella vostra testa, per darvi tale convinzione, che poi si rivela infallibile? Anche se il podista in questione non si è voltato nemmeno una volta (sintomo chiaro di stanchezza), voi avete “sentito”che lo avreste superato. Questo è uno dei “misteri”, meraviglioso e tremendo (perché si verifica anche… all’incontrario…), che accompagna l’esperienza podistica. Come avete fatto? Nessuno è in grado di spiegarlo.
Forse, è paragonabile al fenomeno… dei piccioni viaggiatori (ben inteso, lo diciamo senza nessun supporto scientifico…). Ci dev’essere qualcosa d’istintivo acuito dalla sforzo fisico, nel nostro cervello, che “pilota” le percezioni… Cioè, mettendo sotto tensione tutte le funzioni organiche, cervello compreso, si ottiene un miglioramento esponenziale delle capacità. Per cui il cervello, in situazioni simili e in un certo senso estreme, riesce a trarre potenzialità che negli altri casi restano del tutto latenti. In fondo, è una vecchia storia… Abbiamo sviluppato le nostre risorse intellettuali a discapito di quelle fisiche le quali, quando vengono sollecitate per svariate attività materiali, ci lasciano stupefatti per le loro misteriose ed arcane situazioni che vengono a realizzarsi.
Insomma, siamo animali pensanti, ma quando corriamo lo siamo ancora di più…!