Le mezze gare
Si deve alla costituzione della IAFF, la federazione internazionale dell’atletica leggera, intorno al 1912, un gran numero di provvedimenti, fra cui lo stabilire la lunghezza delle gare. Ve lo siete mai chiesto? Ma perché esistono i 100, i 200, i 400, gli 800 e non i… 1600 metri? Dovrebbe essere logico, solo se si pensa, per restare sempre alla pista, ai 5.000 e ai 10.000 metri, cioè l’esatto doppio o se preferite l’esatta metà. Ma anche se volessimo estendere il discorso alle gare su strada, soprattutto alla gara regina, cioè alla maratona, non esiste forse la “mezza” maratona, altrimenti detta maratonina?
Tutto ha origine intorno alla disputa fra l’Inghilterra e i paesi europei nell’immediatezza dei Giochi Olimpici di Londra, nel 1908. Le discussioni erano tante, forse troppe. Da un lato, come spesso è avvenuto nello sport, gli inglesi pensavano di avere una certa egemonia nelle decisioni sportive, dal momento che si potevano considerare, in materia, degli antesignani. Da un altro lato, invece, si premeva affinché si riconoscesse una regolamentazione più universale che potesse accumunare e “ affratellare” tutti i popoli nel nome dello sport. L’oggetto del contendere verteva soprattutto su quale dovesse essere il criterio da usare nelle misurazioni delle gare: la yarda o il metro? Alla fine, la spuntò il metro e agli inglesi (come già facevano) venne concesso che gli atleti dovessero correre su pista in senso antiorario.
Si spiega forse così la decisione di stabilire, come gara di mezzofondo, i 1.500 metri, una sorta di compromesso con i dirigenti inglesi, per normalizzare il passaggio delle misurazioni delle gare, adottando il sistema metrico decimale. Probabilmente, così si convenne anche per evitare l’imbarazzo dei… 3.200 siepi…, gara come è noto “storica” dal punto di vista anglosassone. Però, a qualcuno potrebbe sorgere un dubbio. Se si dimezzano le distanze, da 800 a 100, si dovrebbero avere, su piste indoor, i 50 metri… No, perché la decisione di adottare i 60 metri è stata molto successiva rispetto ai tempi di cui si discorre. Piuttosto, ci sarebbe da dire, a proposito di gare “dimezzate”, che i 5.000 lo sono rispetto ai 10.000, è ovvio; ma perché la mezza maratona, pur risultando l’esatta metà della maratona, non ne ha il riconoscimento ufficiale in chiave olimpica? Anche per questo, bisogna fare riferimento alle Olimpiadi di Londra del 1908. In quell’edizione, la gara che fece maggiormente scalpore fu appunto la maratona, per “merito” di Dorando Pietri. Il caso volle che proprio in quell’occasione la misurazione fu portata agli ormai classici 42,195 m. Ma dopo ciò che avvenne, e tutti i maratoneti sappiamo cosa avvenne, nessuno ha mai pensato di… mettere mano diversamente alla misurazione della gara: essendo divenuta, la maratona, una cosa sacra, avrebbe significato commettere un sacrilegio.