Se ci capita un infortunio
Se ci capita un infortunio, prima di tutto, dobbiamo pensare che non si è veri podisti senza un qualche infortunio: E’ un’equazione: podista uguale infortuni. Allora, tanto vale la pensa di conviverci, con gli infortuni. Cioè, sapersi atteggiare in queste evenienze e sapere cosa fare o pensare in tali circostanze.
Subito dopo l’infortunio, non dobbiamo assolutamente prendercela con il nostro corpo il quale, poverino, ci aveva anche avvertiti che qualcosa non andava: un affanno, un tempo finale non rispondente alle aspettative, una piccola fitta, e via discorrendo. Anzi, facciamoci caso, ogni qual volta ci infortuniamo, impariamo che magari esiste un certo muscolo, un certo osso, perfino cose strane e inimmaginabili per i non podisti, quali cartilagini, liquidi sinoviali, umori, ghiandole, eccetera. E quando si tratta di imparare è sempre un fatto positivo. Avremmo fatto volentieri a meno di imparare? Questa cosa ce la fa’ pensare la nostra rabbia.
Una volta raggiunta una certa calma, una volta rassegnatoci all’infortunio, forse potremmo trarre giovamento da tre o quattro giorni di riposo assoluto: non tutti gli infortuni sono traumatici e gravi, bisognevoli di mesi e mesi di terapia. Se pensiamo che tre o quattro giorni di riposo possano nuocere all’efficacia della nostra programmazione, consoliamoci e confortiamoci con l’indubbia verità che solo un riposo prolungato nell’ordine di 10-15 giorni vanifica qualsiasi tipologia di allenamento. Quindi, due o tre giorni di riposo, poi per il resto della settimana una mezzoretta di cosa blanda, molto blanda. Così, senza stare troppo a rimuginare. Tanto la corsa che abbiamo preparato la faremo, e forse perfino meglio…, se concediamo un po’ di relax all’organismo.
Tutto un altro discorso, purtroppo, se l’infortunio è di entità tale da costringerci a un lungo stop. Comunque, questo è il momento in cui si apprezza l’appartenere a una squadra. Pensiamoci. Come sarebbe brutto se fossimo infortunati e… soli…, senza avere una qualche briciola di amico con cui dividere il nostro disappunto, senza avere un amico sulla cui spalla poggiare la nostra testa affranta e sconsolata.
Anzi, è così bello sentire tanta solidarietà intorno a noi che, quasi quasi, verrebbe voglia di infortunarsi più spesso!