La nausea dopo le ripetute
Per andare più veloci, è utile… “ripeterlo”, bisogna fare le… “ripetute”: non c’è niente da fare! Anche se si cambia lavoro anaerobico con un bel progressivo con tratto finale massimale, anche se si corrono dei tratti di percorso collinare uniformando la velocità sia alle discese che alle salite, anche se si effettua un fartlek abbastanza esasperato riducendo di molto i tratti di corsa lenta a beneficio di quelli di corsa veloce, anche se… Insomma, non c’è niente da fare: bisogna fare le ripetute, per essere più veloci…
Però, a volte può accadere che ci si senta male, dopo lo sforzo intenso. Sarà la tensione fisica, quella psichica…, sarà quel che sarà…, ma si avverte un senso di nausea, come di un imminente conato di vomito. Da cosa può dipendere, effettivamente e, soprattutto, come porvi eventuale rimedio?
Tutto comincia dalla considerazione pratica che è l’andatura sostenuta a frequenze cardiache, che superano la soglia anaerobica, la principale causa della produzione di lattato. Come conseguenza si verifica nell’organismo del podista un aumento dell’acidosi, per cui è possibile si rompano gli equilibri metabolici. In questi casi, fisiologicamente, si ha la tendenza a ripristinare la normalità con il vomito, o con altri meccanismi organici.
Ora, quando ad un podista capita una situazione del genere, come si può facilmente intuire, non si può fare altro che… aiutare il proprio organismo, espellendo… ciò che lo disturba. Quindi, si può affermare che a posteriori nulla è dato fare per risolvere il problema; bisogna invece concentrarsi sull’a priori. Come? Attraverso l’alimentazione, o per meglio dire, attraverso qualche accorgimento alimentare. Ad esempio, una volta si consigliava l’uso del comune bicarbonato di sodio, quello che si assume per digerire, o per i bruciori di stomaco. Si suggerivano circa 0,3 grammi di bicarbonato per chilo di peso corporeo. Significa che un podista di 65 kg deve assumerne circa 20 grammi nelle 18-24 ore che precedono il lavoro lattacido.
Per lo stesso motivo, cioè predisporre nel migliore dei casi l’organismo in previsione di un lavoro anaerobico, sono consigliati anche cibi alcalinizzanti, quali i carboidrati (pasta, riso, biscotti non farciti e dolci senza panna o crema); così come la frutta acidula, in quanto gli acidi deboli in essa contenuti si trasformano rapidamente nell’organismo in sali di calcio i quali possiedono un ottimo potere tampone.
Quello che invece non bisogna assolutamente fare, è ingerire cibi proteici, come la stragrande maggioranza dei podisti sa perfettamente; questi tipi di alimenti, oltre a richiedere tempi di digestione più laboriosi, possono ulteriormente complicare i processi digestivi in un organismo, per così dire, già messo a dura prova dall’allenamento tirato.
Ma tutto sommato, per il podista abituale, la nausea dopo l’allenamento intenso è un evento abbastanza inusuale. Sporadicamente, si può verificare un affaticamento tale da provocare qualche disagio, di cui però non bisogna sempre trarre… funesti presagi: le prove ripetute mettono sempre a dura prova l’organismo che qualche volta “fatica” ad adattarsi alle nuove condizioni fisiologiche a cui lo si sottopone. Solo nel caso che simili episodi costituiscano una costante, allora bisogna preoccuparsi e verificare, anche con un controllo medico adeguato, se ci sono condizioni patologiche sulle quali indagare.