A caccia di proteine
L’alimentazione equilibrata dei podisti è spesso messa in discussione da alcuni convincimenti, anche giusti per altro, quali ad esempio quello che vede i carboidrati come “la benzina dei podisti”. Può venire infatti il sospetto che si debbano privilegiare gli alimenti che li contengono, per preparare al meglio la pratica podista. Ma così non è, o non è sempre così almeno, soprattutto quando vengono sbilanciati tutti i parametri alimentari che comprendono come si sa non solo i carboidrati. Ecco, le proteine, per esempio.
Le proteine, come sanno bene quasi tutti i podisti, sono degli organismi viventi che hanno una funzione definita “plastica” di sintetizzare ormoni, enzimi e tessuti. Chimicamente, le proteine sono delle grosse molecole formata da una lunga catena di aminoacidi, ben 22, paragonabili a tanti anelli che formano la struttura. Però, 8 di questi aminoacidi l’organismo non li sintetizza, cioè deve riceverli dall’esterno. E qui, quando si parla di “ricevere dall’esterno”, si allude chiaramente all’alimentazione.
Poi, ci sono proteine ad alto valore biologico (che contengono tutti gli “anelli” della catena) ed altre, ravvisabili nelle proteine vegetali, in cui non si verificano le stesse condizioni, per la qual cosa bisogna assumere vegetali di origine diversa; il caso più esemplare, anzi il piatto maggiormente preso a modello in questi casi è quello della classica pasta e fagioli.
Ora, avviene che un certo numero di podisti, pur di incrementare la loro forza e di accelerare (in tutti i sensi…), ritiene di poter assumere una quantità superiore oltre quella consigliata di proteine, pensando di poter smaltire poi tale surplus proprio con la pratica podistica, o aumentando il chilometraggio oppure il ritmo di corsa. Ma è un atteggiamento assolutamente sbagliato, perché così facendo si ha solamente il risultato di appesantire fegato e reni, con la quasi certezza non solo di rallentare, ma perfino di fermarsi.
Quindi, l’equilibrio alimentare che si deve sempre ricercare, come al solito, sta nella varietà della dieta e, tutto sommato, in queste percentuali:
carboidrati (60%) – pane, pasta, riso, frutta, zuccheri, ecc.
grassi (20%) – olio, burro, ecc.
proteine (20%) – visto che sono oggetto della nostra attenzione, facciamo un rapido elenco…
Carne – La carne contiene proteine nobili e tutti gli aminoacidi essenziali, anche se è meglio limitare l’uso di quella rossa;
Frutta secca – La frutta secca ha una buona quantità di proteine, soprattutto nelle varianti di mandorle, noci e arachidi;
Formaggi – I formaggi sono i derivati del latte di cui contengono tutte le ottime proteine;
Insaccati – Per il loro contenuto proteico, sono da privilegiare il prosciutto e la bresaola, soprattutto quest’ultima, per la scarsa presenza di grassi;
Legumi – Ceci, fagioli, lenticchie, piselli, oltre a contenere elevate quantità di proteine, sono anche ricchi di fibra, ottimo ingrediente per il corretto funzionamento intestinale;
Pesce – Per il pesce vale lo stesso discorso fatto per la carne rispetto alla quale però vanta la presenza di acidi grassi e di omega 3, indispensabili per il nostro organismo;
Soia – la soia è il vegetale maggiormente proteico, anche nelle sue varianti;
Uova – Le uova contengono proteine nobili di altissima qualità, complete anche di aminoacidi essenziali.
Infine, un consiglio probabilmente superfluo per chi, come i podisti, sono abituati da sempre a fare attenzione a ciò che si mangia: quando mangiamo alimenti che contengono proteine, ricordiamoci che quest’ultime sono delle grosse molecole e che per digerirle occorrono almeno 6-7 ore, per cui nell’imminenza di una gara o di un allenamento è meglio evitarle.