La “rullata” in due parole
Non è vero che correre è facile, che basta mettersi un paio di scarpe nuove per… girare il mondo intero, come diceva quella nota canzone. Oddio, non è neanche troppo difficile, basta metterci un po’ di attenzione, come in tutte le cose, d’altronde. La “rullata” è uno di quei particolari podistici che ci rafforza in questa convinzione, che cioè spesso si tende a sottovalutare qualche aspetto legato alla corsa, ingiustamente ritenuto superfluo, oppure non assolutamente necessario da approfondire. Ma cos’è la rullata, se non l’automatico e meccanico procedere del piede nell’atto della falcata? Ecco cosa pensano molti podisti, magari inconsciamente. E invece…
Invece, la rullata è quel “meccanismo” per cui il piede prima procura la spinta e poi prepara l’appoggio idoneo, affinché si possa procedere spediti in avanti nella maniera più fluida e lineare possibile. Volendo essere “pignoli”, nella rullata si sommano in un certo modo la pronazione e la supinazione del piede (l’appoggio esterno e interno del piede). Nella pronazione, l’esterno del tallone entra in contatto con la superficie su cui si corre; nella supinazione, l’arco plantare si rialza e il piede si solleva spostandosi in fuori. Volendo essere invece “ironici”, per rullata possiamo anche riferirci a quella divertente scenetta del film “La banda degli onesti”, con Totò e Peppino impegnati nella tipografia a stampare banconote false, quando viene chiesto al principe della risata il “rullo” e questi risponde: “Sì, sì…, rulla…, rulla…”; non comprendendo che gli viene richiesto, in effetti, “quella specie di matterello”. Ecco, la rullata è la rotazione del piede dal momento dell’impatto sul terreno, fino a quello della spinta che esso opera per la fase di volo.
E’ del tutto evidente che più il movimento della rullata è meccanicamente regolare e lineare, senza oscillazioni di sorta, né a destra né a sinistra, ed in più deciso, cioè elastico e potente, essa causa una velocità ottimale nel rispetto delle caratteristiche personale del podista. Ragione per cui sarebbe opportuno che ogni podista dedicasse qualche seduta, o buona parte di qualche seduta di allenamento, a degli esercizi specifici mirati a rinforzare l’atto della rullata, fino a farla diventare, oltreché “potente”, anche “automatica”.
Sappiamo che gli esercizi non sono quasi mai graditi ai podisti…, e qui torniamo all’assunto da cui siamo partiti…, che cioè correre non è affatto facile, anche se lo sembra… Ogni podista dovrebbe, periodicamente, dedicarsi agli esercizi, non fosse altro per migliorare la “propriocettività”, cioè quella conoscenza “tattile” del proprio corpo e in specie del proprio corpo a contatto con il fenomeno corsa in tutta la sua ampiezza e significanza… Ma torniamo agli esercizi per la rullata… Essi possono essere così schematicamente riassunti, nella loro semplicità e nella loro (lo si può anche ammettere…) monotona applicazione… Ma si sa, la pazienza è la virtù dei forti…
- camminata sulle punte
- camminata sui talloni
- skip (balzi in avanti a piedi uniti)
Esercizi da fare dopo una ventina di minuti di corsa lenta della durata rispettiva di circa 10’; per poi concludere la seduta di allenamento con un quarto d’ora, sempre di corsa lenta.