Come organizzare una gara podistica
Poco tempo fa, un podista da poco entrato nella nostra cerchia, seppe che avevamo pensato di organizzare una gara nella nostra città. E ci chiese come avremmo fatto. Questo è il resoconto di quello che gli dicemmo, fra l’orgoglio e la fierezza di aver ormai inciso nell’animo del nostro amico l’amore per il podismo e la paura che, facendogli intravvedere gli ostacoli che si frappongono fra la corsa e le cose della vita (soprattutto le autorità preposte alla diffusione della pratica sportiva), gli passasse buona parte del fervore ormai consolidato.
Cominciammo col comunicargli che il giorno tot, alle ore tot, ci sarebbe stata una riunione in sede, per organizzarci. Come si conviene in questi casi, stabilimmo la “portata” della manifestazione: doveva essere provinciale, regionale, nazionale? Si sa che ad ogni tipo di avvenimento da svolgersi in ambito comunale bisogna fare delle richieste, patrocinio ed altro, e chiedere ed ottenere delle autorizzazioni. Ma, ancor prima di tutto questo, è necessario stabilire il badget di cui si dispone, perché la somma di cui si dispone, sponsor ed altro, determina il tipo di manifestazione che si vuole mettere in atto.
Svolta questa necessaria incombenza, chiamiamola così, si cerca di individuare chi fra i tanti podisti iscritti alla società possa dedicarsi all’organizzazione; dopodiché si stabiliscono i compiti. Così, ci sarà chi si occuperà delle comunicazioni ufficiali (le domande per i permessi, Comune, Vigili urbani, Croce rossa), chi delle pubblicazioni on line e sui social, chi della stesura, stampa e diffusione del regolamento della manifestazione (volantino o broscure), chi del “reperimento” dei premi da elargire ai vincitori delle varie categorie, chi della predisposizione dei pacchi gara e dei punti ristoro, chi della misurazione del percorso, chi del parcheggio per gli atleti, chi del contatto per il materiale della partenza (striscione, pallone gonfiabile), chi delle iscrizioni, chi della distribuzione dei pettorali, chi delle foto della gara, chi del medico e dell’autombulanza, eccetera, cioè tutti quei particolari, anche non preventivabili, che pur troveranno sempre il modo di farsi trovare puntuali…
E’ bene che questa riunione avvenga almeno un 5/6 mesi prima della manifestazione, affinché si abbia tutto il tempo di mettere in pratica, con la necessaria calma e ponderatezza, la consistente mole di attività che si dovrà sbrigare. Ma poi, per permettere agli atleti eventualmente interessati, di inserire la gara nei loro programmi.
Di solito, lo svolgimento delle attività prevista riserva sempre qualche intoppo. Ad esempio, si può verificare (così come si verificò…) che il Comando dei Vigili urbano “corregga” il percorso ideato dalla società podistica con un altro che “contenga” sensi vietati ed altre “sorprendenti soluzioni viarie”. Ma tant’è, se l’autorità preposta dichiara che non si arrecheranno disturbi ai cittadini e che provvederanno al tranquillo svolgimento della manifestazione…, bisogna pur adeguarsi. Oppure, che il testo del volantino, già fatto stampare, contenga qualche leggera imperfezione che comunque potrebbe far pensare che lo staff organizzativo sia stato un po’ superficiale sulla questione ortografica, quando invece al suo interno “risiede stabilmente” qualcuno che in verità è alquanto pedissequo…
Insomma, è un pullulare di attività e di funzioni, molte delle quali finiscono col sovrapporsi e con il ritrovarsi “fuse” in pochissime persone…, quelle che comunque, o perché più libere o perché più disponibili, “abbracciano” la causa della gara da organizzare come se fosse… una faccenda del tutto personale, una dimostrazione del proprio valore personale nel portare a termine un lavoro, allorché ci si impegna nella parola data.
Ma poi è bello vedere, la mattina della gara, che è tutto pronto e l’arrivare alla spicciolata dei podisti, che già ti salutano grati per avere imbastito l’avvenimento; essi sanno che non è affatto facile e che, mentre si divertiranno, tu sarai ancora a “lavorare”.
E l’amico nostro? Lo notiamo emozionato nell’opera di “vestimento”, anzi, di “svestimento”: sta indossando il suo completino, insieme ad un gruppettino della squadra, e lo vediamo molto concentrato e forse un poco teso. Lo comprendiamo perfettamente: dopo pochi mesi che ha cominciato a correre, all’alba, per le strade della sua città senza che nessuno lo vedesse, ora si “esibirà” ufficialmente sotto gli occhi dei suoi concittadini.
Siamo contenti più per lui che per noi. Abbiamo fatto un buon lavoro; il nostro amico è contento, è un podista vero, e corre in una città che oggi si è fermata per assistere a un avvenimento sportivo. E non importa che il sindaco non sia presente…, il nostro amico non ci ha fatto caso…, si vede che aveva qualche cosa di meglio da fare…!