Un modo particolare per prepararsi alle Mezze

Conversando con gli amici di cose podistiche, si amplia il mio orizzonte conoscitivo sulla materia… Apprendo così che esiste un modo particolare per preparare la mezza maratona al quale io, inconsapevolmente, mi sono attenuto per molti anni…, e cioè quello che adesso vi dirò. Vorrei però cominciare subito col dire che il mio “sistema” non è adottabile da chi mi… sopravvaluta… Voglio dire, in tutta sincerità, che non sono un esperto e che comunque il risultato medio delle mie 21 km, 1h e 20’, forse mi autorizza a ritenermi almeno fortunato e a consigliare a chi mi legge di scorrere comunque con un certo interesse ciò che racconto, se non altro perché potrei, non si sa mai, trasmettere una sorta di fluido magico…   

Dunque… Come prepararsi ad una Mezza è su molte riviste specializzate ed io non intendo proprio sottoporvi all’angustia di ripetere quelle cose che chissà quante volte avete letto, con il rischio di annoiarvi. Per cui, passo subito al sodo. Il modo particolare al quale io mi riferisco è quello tipico del podista che corre ormai da qualche anno (almeno un 4/5), che è abituato a gareggiare ogni domenica e che si allena tutti i giorni, o quasi. Badate bene…, che ha avuto già qualche infortunio. Insomma, avete capito.  

Un mese prima della data prevista, oddio, più o meno, “farsi” un bel lungo di una trentina di km, così, tanto per consolidare la resistenza aerobica che indubbiamente già si possiede, ma che forse avrebbe bisogno di una “rispolverata”, dal momento che le fibre muscolari (e non solo…) potrebbero essersi “adagiate” nella classica garetta domenicale di 10 km. Nelle 3/4 settimane che vi separano dalla gara, stabilire di correre due “lavori a settimana”, uno di corsa media e un altro di velocità, meglio se  è di ripetute da 2.000 metri (2×4, con recupero di 4’). Comunque sia, se il chilometraggio finale di ogni singolo allenamento per una 10 km era di 1h e 15’, ora si tratta di allungarlo un po’ e di arrivare senza indugi all’ora e mezza. Va da se che i km e i minuti dei “lavori” si allungono un po’. Ad esempio, se per una 10 km si percorrevano a ogni seduta una dozzina di km (20’ di riscaldamento e 50’ di corsa impegnata)  qui si tratta di correrne di più (sempre 20’ del necessario riscaldamento più un’ora di corsa impegnata). In tutte le domeniche che precedono la Mezza, è bene partecipare ad una gara di 10 km, o in alternativa correre un bel “progressivo”, così composto: 20’ di riscaldamento + 20’ di corsa lenta + 30’ di corsa media + 15’ di corsa veloce (anzi, velocissima).

Dite che non vi ho detto nulla di nuovo? Vabbè, c’ho provato….     

 

 

 

 

 

 

 

 

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