L’anno che verrà (nel mio caso podistico)

Molto immeritatamente, prendo in prestito il bellissimo brano di Lucio Dalla “L’anno che verrà”, per esprimere il mio desiderio, dal punto di vista podistico, di cambiare in meglio per l’anno prossimo, di rompere se occorre qualche schema precostituito, di superare le sopravvenute difficoltà e, soprattutto, di avere più slancio e affetto nella mia vita, nel modo di essere e di stare con gli altri.

“L’amico lontano” a cui scrivo, non è altro che il mio “io”, che raggiungo tutte le volte che corro.

 

Caro amico ti scrivo, così mi riposo un po’

e siccome sto andando piano più forte ti scriverò

Ora che corro piano non è una novità

da un po’ di tempo purtroppo è questa la realtà.

 

Da mattina a sera, compreso quando è festa

sono chiuso dentro casa con la corsa nella testa

e resto senza parlare per intere settimane

avrei molte cose da dire, però mi sembrano vane.

 

Ma ho la netta impressione che in fondo il nuovo anno

porterà una trasformazione, una che non fa’un danno

diventerò più veloce, in tutti quanti i giorni

correrò molto forte nei percorsi dei dintorni.

Ci sarà da sgobbare e in tutto l’anno gare

non sarò più restìo in quanto a gareggiare

come gli altri già lo fanno.

E correrò ogni giorno davvero come mi va’

solo o in compagnia per tutta la città

con gli altri in complicità

e senza grandi disturbi nessuno protesterà

se saremo un po’ chiassosi per questa novità.

 

Vedi caro podismo, cosa ti scrivo, lo vedi

e come penso intensamente

ed ancora più podisticamente

vedi vedi vedi vedi

vedi caro podismo cosa si deve pensare

per poter correre ancora per continuare a gareggiare.

E se quest’ anno poi passasse in un istante

vedi caro podismo

come diventa importante

che resti un poco di agonismo.

 

L’anno che sta arrivando, tra un anno passerà

ma, podisticamente,  porterà buone novità.

 

 

 

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