Viaggio nel digiuno intermittente
Dove eravamo rimasti…?, per rifare il detto di un noto personaggio TV del passato e per collegarci di nuovo alla questione del digiuno nel podismo…? Eravamo rimasti che il digiuno, in alcuni casi, può anche giovare al podista. Nel senso che, tutto sommato, si deve consentire qualche volta al nostro organismo di riposare. Pensandoci bene, il nostro organismo, è tutta una vita che lavora… E per di più diverse volte al giorno…, in tutti i giorni…, in tutti gli anni… D’altronde, il nostro corpo non si nutre d’aria e ha bisogno delle energie che riceviamo dall’esterno grazie all’alimentazione. Tuttavia, se prevediamo un giorno di digiuno, diciamo nell’arco ragionato di alcuni mesi, oltre a consentire un riposo fisiologico al nostro organismo, ne sollecitiamo un ripristino di tutte le sue facoltà, con indubbi benefici per l’attività metabolica in senso lato. Qualcuno parla di “commutazione metabolica”.
Ma ora ci parlano di “digiuno intermittente”… Di che si tratta? Mangiare e non mangiare? Una sorta di, ci si perdoni la facile battuta, mangiare a… singhiozzo…? Vediamo un po’…
Per prima cosa non parliamo di chi può fare il digiuno intermittente, ma di chi non può farlo… Appare evidente infatti che da questo regime alimentare vadano allontanati tutti coloro che soffrono di patologie serie (diabetici, cardiopatici, eccetera), le donne in stato di gravidanza e coloro i quali di ambo i sessi attraversino periodi di forte stress, se non di depressione conclamata. A quest’ultimo riguardo, basta dare uno sguardo alle “finestre” che contraddistinguono il digiuno intermittente, per rendersene conto. Tali “finestre” non sono altro che le ore in cui è consentito alimentarsi, mentre in tutte le altre si deve rispettare il diniego più assoluto. Cioè, quasi. Nel senso che nel rapporto orario 16/8, nelle ore di digiuno è possibile solo assumere liquidi, rigorosamente non contenenti zuccheri (caffè, tè, e cose di questo tipo). Ma eccole, le “finestre”:
dalle ore 7 alle ore 15
dalle ore 9 alle ore 17
dalle ore 12 alle ore 20
dalle ore 14 alle ore 22
Per favorire la perdita di peso (tutti i podisti, e non solo, ne sono alla ricerca…), bisogna comunque mantenere con il cibo un buon rapporto. Ricordiamoci che non è una guerra… Quindi, è consigliabile non contare le calorie e non selezionare troppo i cibi, con il rischio di perdere del tutto il piacere di… stare a tavola. Tutto sta ad organizzarsi. Poi, col tempo, dopo l’iniziale ed eventuale sbandamento, ci si adatta. Abbandoniamo dunque l’idea di adottare una dieta che non sia ipocalorica e attentamente bilanciata. Pur non divenendo dei maniaci alimentari, è meglio essere rigorosi con sé stessi. A proposito di regole, è meglio “adottare” una “finestra” e farla propria, cioè diventare “parte oraria alimentare”, in modo da abituarsi senza sforzi eccessivi. Qual è la finestra che più si adatta a noi? Valuteremo gli orari tipici della nostra giornata (famiglia, lavoro, eccetera), e ci caleremo nella situazione che avremo scelto. Per i podisti in particolare, si raccomanda di calcolare bene le necessità energetiche individuali. Cosa vogliamo dire…? Una cosa è il digiuno intermittente per la cosiddetta casalinga di Voghera, altra cosa è il digiuno intermittente di uno sportivo, magari di un maratoneta…
E già che siamo in argomento, una raccomandazione: prima di iniziare il digiuno intermittente, è sempre meglio consultare il medico di fiducia; e perché no?, anche un nutrizionista certificato.