In principio fu Renè…

Assisto sempre da più tempo, o almeno così mi sembra di notare, a un fenomeno particolare, che un po’ intriga la mia innata curiosità: la presenza in Atletica Leggera, attiva e determinate, del genitore-allenatore. Non sembra così anche voi? Fateci caso…

 

Adesso scrivo un elenco, in ordine alfabetico, di atleti italiani che hanno avuto, o hanno ancora, un genitore allenatore:

 

  • Nadia Battocletti
  • Federica Del Buono
  • Mattia Furlani
  • Larissa Iapichino
  • Gianmarco Tamberi
  • Filippo Tortu

 

Sicuramente, e me ne scuso, mi sfugge qualche nome… Ma sapete com’è…? E’… un problema di abbondanza… Ma perché sono tanti i genitori che allenano i propri figli? Mancanza di professionisti nella federazione? Attaccamento morboso ai figli, come quando i genitori sono troppo coinvolti nell’assistere alle loro performance? Chissà… Sta di fatto che… ho potuto scrivere questo elenco. E la questione, per motivi storico-sociali meriterebbe un ben altro approfondimento, e non già, ne sono persuaso, questo semplice scritto, riduttivo e superficiale, che molto probabilmente non fa’ onore alla circostanza. Però, una cosa la voglio dire: chi è stato il “primo” genitore?

 

Se la memoria non mi inganna, il primo genitore ad allenare il figlio, è stata una mamma (la donna arriva sempre prima dell’uomo…): Renè Felton, mamma di Andrew Hove.

 

Badate che a me piace questa cosa, perché tutto ciò che concorre al miglioramento dell’Atletica Leggera, sia come partecipazione che come professionalità, mi conforta nel contributo positivo in senso lato che ne può scaturire. Quindi, ben vengano “anche” i genitori allenatori. Ne vedo e ne ravvedo una sorta di “continuità” nello sport, una specie di eredità sportiva che si trasmette di generazione in generazione.

 

                                                  

                   

 

             

 

 

 

 

 

 

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